Edicolante rapinata da due donne rom: «Erano ben vestite, una ha tentato di strapparmi l'orologio»

Martedì 20 Luglio 2021 di Luisa Morbiato
Edicolante rapinata da due donne rom: «Erano ben vestite, una ha tentato di strapparmi l'orologio»
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PADOVA - Rapinata davanti alla propria edicola, di domenica, in via Montà a pochi passi dalla chiesa di Sant'Ignazio. Due donne rom sono entrate nell'edicola e si sono impadronite dell'incasso, una delle due ha anche tentato di strappare dal polso della titolare l'orologio. Sono poi fuggite verso il piazzale della chiesa dove ad attenderle c'era un complice alla guida di un'Audi che è partito sgommando facendo perdere le tracce delle ladre. 
Sotto choc Jelena Mancin che è uscita dal negozio urlando e chiedendo aiuto. 

IL RACCONTO

«Erano da poco passate le 12 e stavo per chiudere, una cliente abituale era appena uscita quando è entrata una donna, era anche ben vestita e non mi ha insospettito. Mi ha chiesto delle riviste, ma poi si è spostata andando fra il bancone e la vetrina e ha iniziato a chiedermi se vendevo mascherine come quella che indossavo - racconta con voce ancora tremante dalla paura la titolare - Ho risposto che quel tipo lo utilizzavo io ma non era in vendita. Poi ha cominciato a toccare delle cose e mi sono avvicinata. E' stato allora che è entrata una nomade che è andata dritta verso il bancone, tutto si è svolto molto velocemente».
«La prima donna - continua - è rimasta vicino alla vetrina, io sono andata verso la cassa chiedendo cosa voleva la nomade, ma lei d'improvviso ha allungato una mano e ha tentato di strapparmi l'orologio. E' riuscita a sganciarlo ma non ce l'ha fatta a strapparmelo. Di colpo ha infilato la porta insieme all'altra donna, ho abbassato lo sguardo sul cassetto e mi sono accorta che erano spariti due pezzi da 50 euro.

Sono uscita di corsa, tremavo tanto, ma ho iniziato a urlare mi hanno derubato, aiuto».

I SOCCORSI

«Dal bar di fianco è uscito un cliente che si è subito reso conto di cosa stava succedendo, ha cercato di inseguire le due donne, ma loro, arrivate sul piazzale della chiesa, si sono infilate nell'auto e l'uomo alla guida è partito sgommando, rischiando anche di investire l'inseguitore». 
Jelena in preda allo spavento è stata soccorsa dai gestori del bar vicino al suo negozio ,mentre veniva avvisata la polizia che è prontamente intervenuta in via Montà. Ieri ha preferito rimanere tranquilla nella sua abitazione. 


L'INCUBO

«Sembra impossibile, ma mi sento ancora molto scossa e impaurita, rivedo quella rom che mi afferra il braccio e tenta di strapparmi l'orologio, fortunatamente la sicura ha tenuto, ma penso anche che se mi avesse gettato a terra le conseguenze potevano essere ben peggiori - continua la titolare - È davvero un duro colpo e per fortuna avevo già tolto dalla cassa del denaro che mi serviva per dei pagamenti o il furto sarebbe stato anche più grave». 
«Mi hanno raccontato i vicini - chiude - che le due donne prima di entrare da me avevano gironzolato là intorno, evidentemente hanno aspettato che la cliente uscisse per trovarmi da sola. Poi ho capito che quella vestita bene ha fatto di tutto per distrarmi, ma hanno agito velocemente e me ne sono resa conto solo dopo. Adesso posso dire che tutto sommato è andata bene, non ho riportato conseguenze ma ora ho paura a stare in negozio».
La titolare considera poi che ora che siamo in estate i clienti sono anche pochi e gli incassi sono scarsi. «La cosa che mi amareggia di più è che si cerca di lavorare nonostante mesi e mesi di aperture che, in realtà, con le norme restrittive dovute al Covid, sono serviti a poco mentre le tasse, l'affitto, le bollette e tutte le spese che deve affrontare ogni commerciante continuano a pesare. Poi accadono anche questi episodi - chiude la titolare - Cerco di riprendermi ma è un bruttissimo colpo che, purtroppo, si aggiunge ad altri problemi familiari. Sono davvero sconvolta ma cerco di consolarmi pensando che almeno sono incolume».

Ultimo aggiornamento: 21 Luglio, 09:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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