Rapinò il parroco della chiesa di San Daniele: patteggia 4 anni

Mercoledì 23 Novembre 2022 di Marco Aldighieri
Dopo la rapina erano intervenuti i carabinieri (Foto d'archivio)

PADOVA - Il tre maggio di quest’anno ha rapinato il prete della chiesa di San Daniele Martire nel centralissimo corso Umberto I. Lui è il 34enne Peter Faoro residente a Borgo Valbelluna in provincia di Belluno e attualmente detenuto. Davanti al Gup, difeso dall’avvocato Tullio Tandura del foro di Belluno, ha patteggiato quattro anni e otto mesi. 
All’inizio voleva patteggiare 4 anni e 2 mesi ma l’avvocato Massimo Munari, in difesa del religioso, si è opposto ed ha ottenuto di ricalcolare la pena senza le attenuanti generiche.

IL FATTO

Erano le 17 di quel tre maggio di quest’anno quando Peter Faoro si è introdotto nella canonica della chiesa di San Daniele Martire. Poco dopo è stato scoperto dal parroco, don Luciano Guido Cavazzana di 84 anni, e il bandito lo ha strattonato, lo ha spinto e lo ha cinturato al petto con forza. Il religioso è caduto a terra e il 34enne bellunese gli ha rubato il telefono cellulare e due tessere bancomat Bancoposta. Quindi è fuggito senza lasciare tracce. 
Il prete, dolorante, è stato costretto a sottoporsi alle cure dei medici del pronto soccorso e ha rimediato una prognosi di trenta giorni per una frattura allo sterno.

Poco dopo la rapina sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Prato della Valle e sono scattate le indagini coordinate dal pubblico ministero Roberto D’Angelo. Gli inquirenti, anche grazie alla testimonianza del sacerdote sono riusciti a risalire al colpevole.

IL PRECEDENTE

Faoro conosceva molto bene la piccola chiesetta. A partire dal 21 di ottobre dell’anno scorso, si era recato in canonica per chiedere soldi al prete. E il don gli ha allungato 18 euro. Il bellunese ha capito che avrebbe potuto sfruttare quella situazione e fino all’inizio di gennaio di quest’anno è riuscito a spillare al religioso oltre mille euro. 
A dicembre, sempre dell’anno scorso, il 34enne si è recato almeno quattro volte a San Daniele Martire. Al parroco con svariate scuse, dai soldi per le medicine e quelli per un ricovero, è riuscito a scucirgli altro denaro. Non solo, molto scaltro ad ogni consegna di contanti gli avrebbe fatto firmare una clausola del tipo “senza pressioni o scopo estorsivo”. Faoro sarebbe tornato alla carica anche nei giorni due e tre gennaio, e anche in queste occasioni se ne sarebbe andato con altri soldi in tasca donati dal sacerdote. 
Fino alla notte del 4 di gennaio quando il trentaquattrenne avrebbe cercato di entrare con la forza, almeno in un paio di occasioni, in canonica. Secondo il racconto fornito da don Luciano ai carabinieri della stazione di Prato della Valle, il bellunese avrebbe provato a sfondare la porta d’ingresso. A questo punto il prete, molto spaventato, la mattina seguente si è recato dagli uomini dell’Arma e ha denunciato Faoro per truffa e violazione di domicilio. Ecco perchè quando il tre maggio è stato rapinato ha detto agli inquirenti di avere riconosciuto il suo aggressore. «Era già venuto in passato. Mi ha chiesto soldi. Gli ho detto che gli davo da mangiare. Ma lui voleva del denaro e, quando ha capito che non ne avrebbe avuto, mi ha spinto» ha raccontato il sacerdote ai militari.

Ultimo aggiornamento: 08:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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