Alessio, l'addio al 18enne morto nell'incidente in moto. La struggente lettera del nonno

Venerdì 9 Aprile 2021 di Luca Marin
Alessio Bariam Canaj

PIOMBINO DESE (PADOVA) - L'immagine più straziante e indimenticabile dell'ultimo saluto ad Alessio Bariam Canaj, che ha perso la vita dopo una tragica caduta in moto, è quella della madre sul sagrato della chiesa, disperata, che singhiozzando e tenendosi stretta tra le mani le foto piange la morte improvvisa dell'unico figlio di 18 anni.

In tanti attorno alla bara bianca del giovane, all'esterno della chiesa, tra le oltre 500 persone che hanno partecipato alla funzione religiosa nella parrocchiale di Piombino Dese, non hanno retto alla commozione e al dolore dei gemiti di mamma Denada e hanno pianto. Una cerimonia breve ma intensa ha accolto centinaia di amici e conoscenti di Alessio, morto la vigilia di Pasqua a causa di un incidente stradale a bordo della sua moto Yamaha 125 in via Meolde a Piombino.


LITURGIA DELLA PAROLA

La famiglia del giovane, nato in Italia da genitori albanesi, papà Krenar e mamma Denada, persone ben integrate a Torreselle e a Piombino, ha chiesto al parroco della frazione don Tiziano Galante di celebrare una liturgia della parola (non una celebrazione eucaristica in quanto Alessio non era battezzato) nella più ampia chiesa del capoluogo: decisione opportuna visto che già mezz'ora prima dell'inizio della funzione la chiesa era gremita. Quando tra due ali di folla il feretro bianco è entrato, il coro di Torreselle ha iniziato a cantare. Dalla porta centrale sono entrati i famigliari e i parenti del ragazzo, tra i quali anche la fidanzata Sofia, impietrita dal dolore e sorretta da due amiche quando ha avuto un momento di cedimento sulle gambe. A prendere la parola è stato don Tiziano: «Anche se sono prete da molti anni vi confido che a questi momenti non ci si abitua. Anzi è sempre peggio - dice il sacerdote dal pulpito -. Quando noi perdiamo qualcosa o qualcuno di importante, il sollievo viene da chi ci indica dove cercarlo. Anche se noi qui oggi abbiamo fedi diverse, chiediamo a Dio di aiutarci a cercare Alessio, perché non è vero che lo abbiamo perso. In questo momento di dolore - prosegue don Galante - sembra che il nostro caro giovane amico ci sia stato rubato. Ma con gli occhi della fede, sicuramente in modo diverso e più profondo, lui è ancora tra di noi. Così come anche Alessio era alla ricerca di Dio, tanto che diceva di voler essere battezzato, anche noi tutti credenti siamo alla continua ricerca di qualcosa che vada oltre il mistero della morte fisica». All'uscita dalla parrocchiale i fedeli sul sagrato si sono simbolicamente stretti attorno alla famiglia dello sfortunato giovane piombinese: sulle note di due canzoni amate da Alessio sono stati lasciati volare in cielo dei palloncini bianchi con scritto in rosso il nome del ragazzo. 


LA LETTERA DEL NONNO

Lo spazio dei ricordi e delle testimonianze si è spostato nel cimitero di Torreselle dove Alessio riposerà per sempre. Struggente la lettera scritta dal nonno Belul: «Caro nipote eri come un angelo sia nell'aspetto che nella bontà d'animo. Ci hai lasciato ad un anno esatto dalla morte anche di zio Eddy. Con la tua innocenza hai lasciato questa terra ma tutti ci ricorderemo per sempre di te». Alessio era bravissimo a scuola, era un secchione dal cuore d'oro: «Ci hai insegnato a inseguire i nostri sogni - ha detto al microfono una compagna della 4. del liceo Giorgione di Castelfranco Veneto -. È difficile accettare la tua scomparsa, ma ci ricorderemo sempre del tuo bellissimo sorriso». I ragazzi del liceo hanno consegnato un pensiero ai genitori di Alessio e con loro si sono abbracciati per esprimere il cordoglio di tutta la comunità scolastica. I compagni del calcio Union Dese hanno elogiato il carattere del loro trascinatore: «Eri l'anima sorridente della squadra - legge un amico -. Ci rendevi gli allenamenti meno pesanti e con te si stava davvero bene, perché eri sempre sorridente. Avevi una felicità contagiosa e riuscivi a vedere sempre la parte più bella di ogni cosa». Dopo il toccante ricordo dell'amico di famiglia, l'avvocato Pierluigi Riondato, e il saluto di un amico che ha ricordato quanto importante fosse l'amata fidanzata Sofia nella vita di Alessio, l'ultimo pensiero è stato del sindaco di Piombino Cesare Mason: «Era il figlio che tutti vorremmo avere: bravo a scuola, generoso, rispettoso, impegnato a lavorare nel fine settimana per non gravare sulla famiglia. Lo conoscevo personalmente. Sono preoccupato per i genitori, molto provati, ma sono persone forti, sapranno reagire». 

Ultimo aggiornamento: 10 Aprile, 13:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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