PADOVA - La morsa del Covid non molla i più piccoli. A gennaio la Pediatria dell’Azienda ospedaliera ha registrato un nuovo record di ricoveri arrivando a 62 bambini: il numero più alto di sempre, il doppio rispetto al mese prima. Nel corso dello stesso periodo, inoltre, il pronto soccorso pediatrico ha scovato 300 positività al tampone. A lanciare l’allarme è la professoressa Liviana Da Dalt, direttrice del Dipartimento per la Salute della donna e del bambino di Padova, che ancora una volta sottolinea l’importanza del vaccino. «Gran parte dei bambini positivi al Covid hanno tra i cinque e i quattordici anni – spiega la professoressa Da Dalt – proprio la fascia d’età in cui è disponibile la vaccinazione. Il vaccino è molto efficace nel ridurre il rischio di infezione e consente di prevenire lo sviluppo della sindrome infiammatoria multi-sistemica, la cosiddetta Mis-c».
L’area Covid della Pediatria ha visto un’escalation di ricoveri. Se a dicembre 2021 sono stati 31 i bambini fino a 12 anni bisognosi di cure, a dicembre 2020 erano 21. «Attualmente abbiamo 8 bambini degenti positivi – specifica – La pandemia in questo periodo si sta accanendo nella fascia pediatrica e ciò condiziona il nostro lavoro».
I SINTOMI
I sintomi del Covid non vanno sottovalutati, si va da una sensazione di stanchezza diffusa e perdita di appetito ai più comuni tosse, raffreddore, febbre.
LA CAMPAGNA
Mentre si attende il via libera alla vaccinazione per i bimbi tra zero e cinque anni, continua la campagna vaccinale baby dedicata a quelli tra cinque e undici anni. Anche questo fine settimana proseguono gli open day per i più piccoli: sabato e domenica accesso libero al padiglione 6 della Fiera, mentre solo sabato negli hub di Cittadella, Este e nell’ambulatorio al quarto piano di Pediatria a Padova. Su 57mila bambini tra cinque e undici anni residenti a Padova e provincia, hanno effettuato almeno una dose in 19mila, pari al 32%. «Sì al vaccino – aggiunge il professor Giorgio Perilongo – Pfizer ora ha chiesto l’approvazione alla Fda anche per i più piccoli. Così proteggiamo i bambini non solo dai sintomi della malattia, ma anche dalle conseguenze dell’isolamento sulla loro salute psichica».
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