Questura di Padova, cambio al vertice: Paolo Fassari trasferito al ministero a Roma

Giovedì 26 Marzo 2020
Questura di Padova, cambio al vertice: Paolo Fassari trasferito al ministero a Roma
Paolo Fassari lascia la questura di Padova. È stato trasferito al ministero a Roma. Il dirigente superiore era arrivato nel novembre del 2017 al posto di Gianfranco Bernabei.

A partire da oggi il Questore di Padova è destinato a svolgere altro incarico nella capitale presso il Dipartimento di Pubblica Sicurezza alla Direzione Centrale delle Risorse Umane. Nel lasciare la sede Fassari ringrazia tutti rappresentanti delle istituzioni statali e locali, in particolare il Prefetto Renato Franceschelli e il Sindaco della città Sergio Giordani, con i quali nei due anni e quattro mesi in cui ha ricoperto l’incarico di vertice della Questura patavina è stato portato avanti un lavoro condiviso sui temi della sicurezza nella provincia di Padova.
La proficua collaborazione ha reso possibile avviare il progetto della nuova Questura e la dislocazione in nuovi locali nell’Ufficio Immigrazione.

Un grazie al magnifico Rettore, al presidente della Provincia, alla Camera di Commercio, ai rappresentanti della categorie, alle altre forze di polizia con le quali si sono condivisi giornalmente finalità e sforzi.
Nel periodo trascorso a Padova, grazie alla collaborazione di tutte le donne e gli uomini della Polizia di Stato e del personale civile, come di tutte le altre Forze di Polizia, sono stati raggiunti eccellenti risultati nella tutela dell’ordine e sicurezza pubblica, nella lotta alla criminalità  (oltre 500 arresti), nel contrasto all’immigrazione clandestina, assicurando un capillare controllo del territorio.

I ringraziamenti sono estesi anche alle Organizzazioni Sindacali della Polizia di Stato e del personale dell’Amministrazione civile del Ministero dell’Interno con le quali si è stabilito un rapporto di costruttiva collaborazione volto ad assicurare le migliori condizioni di lavoro per tutto il personale della Questura di Padova.

In un modello di sicurezza partecipata devono essere ringraziati inoltre associazioni, comitati di quartiere e singoli cittadini per il contributo offerto alla realizzazione di interventi selettivi che hanno tenuto conto delle diverse sensibilità presenti in una società complessa come quella padovana.
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