Lavoratrici in protesta: «Sono mesi che siamo senza paga». Sono quelle dell'impresa di pulizie assegnata all'Agenzia delle entrate

Mercoledì 9 Marzo 2022 di Lu.Mor.
Lavoratrici in protesta: «Sono mesi che siamo senza paga»

PADOVA - «L'8 marzo non mimose ma diritti». È lo slogan adottato dalle lavoratrici dell'impresa di pulizie assegnata all'Agenzia delle entrate, da dicembre senza stipendio, che ieri hanno manifestato di fronte alla sede di via Turazza.

A sostenerle sindacalisti di Adl Cobas, anche per le analoghe manifestazioni svolte sempre ieri davanti agli ospedali di Piove di Sacco e Monselice e davanti all'Ikea di Padova. Donne in primo piano anche per la Camera di commercio, che ieri ha inaugurato lo Sportello Donna Impresa, per supportare l'imprenditoria femminile.


LE CRITICITÀ

«Il cambio dell'appalto per le pulizie delle Agenzie del Triveneto ha lasciato un centinaio di lavoratrici (9 a Padova) senza stipendio da dicembre ha spiegato Celestino Giacon di Adl Lavorano 20 ore a settimana per 7 euro lordi l'ora. Erano dipendenti della C.R. Srl di Roma che ha perso l'appalto, il 1 febbraio è subentrata la B.B., ma gli stipendi non arrivano. L'Agenzia delle entrate non se ne fa carico, la società dice che l'Agenzia non paga il servizio e il risultato è che le paghe mancano».


A raccontare la situazione anche a nome delle colleghe è Silvia Dotse, originaria del Togo, da 35 anni in Italia e mamma di tre figli nati qui. «Lavoriamo tutti i giorni, ma senza essere pagate. I figli ti chiedono un gelato e tu devi dire no, vanno a scuola ma senza libri, perché non ho ancora potuto comprarli si è sfogata Continuiamo a lavorare perché abbiamo firmato un contratto, ma se l'Agenzia delle entrate non paga il nostro datore di lavoro non è un problema nostro».


A supportare la protesta è anche Francesca Vianello, docente di Sociologia del lavoro al Bo. «Tengo un corso sulla discriminazione di genere: le donne hanno stipendi più bassi, meno possibilità di fare carriera ma sono discriminate anche per il colore della pelle ha affermato Non a caso nel settore pulizie prevalgono le donne migranti». Analoga protesta si è tenuta di fronte all'Ikea e agli ospedali di Piove di Sacco e Monselice per far emergere le condizioni di lavoro e retribuzione delle donne delle cooperative che non ricevono gli stipendi dovuti.

IL SUPPORTO

Le donne sono al centro anche per la Camera di commercio, che ha attivato lo Sportello Donne Impresa a supporto delle piccole e medie imprese guidate da donne per favorire la nascita di nuove attività e il loro sviluppo, l'accesso a finanziamenti, bandi e formazione. «Il 2021 si chiude con dati incoraggianti sul fronte dell'imprenditoria femminile in provincia ha spiegato Elena Morello, presidente Cif della Camera di commercio La pandemia ha frenato la crescita delle imprese a guida femminile, ma ha anche evidenziato le capacità di gestione delle donne e la loro resilienza. Questo però non deve farci perdere di vista l'obiettivo di far sì che l'imprenditoria femminile non sia motivo di classifiche impari. È il momento che le donne in posizioni dirigenziali possano affrontare le sfide attuali godendo del giusto sostegno».


Il 2021 si è chiuso registrando 17.928 sedi d'impresa attive guidate da donne (il 20,6% del totale), con un aumento di 268 rispetto al 2020 e 116 rispetto al 2019. Tuttavia nell'ultimo decennio si è assistito a una riduzione di 2.122 sedi attive. Nel padovano le ditte a guida femminile sono per lo più microimprese (da 1 a 5 addette) operanti maggiormente nei settori dei servizi alle imprese (4.177), del commercio (4.609) e dell'agricoltura e pesca (2.777).

 

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