Monta la protesta: «Ex Seminario di Tencarola, ora è tutto da rifare»

Il consigliere Saponaro: «L’area è tornata bianca, motivo i diritti edificatori sono scaduti e si ritorna indietro di 30 anni»

Lunedì 15 Agosto 2022 di Luisa Morbiato
L'ex seminario di Tencarola (foto d'archivio)

SELVAZZANO - Sembra ormai una storia infinita quella della riqualificazione dell’ex Seminario di Tencarola. Dopo la dismissione da parte dell’Ente seminario e la vendita alla società Trifoglio, di anno in anno si sono susseguiti diversi progetti che prevedevano insediamenti residenziali, commerciali e direzionali in varia misura, tutto potrebbe essere stato azzerato. A lanciare l’allarme il consigliere Bruno Saponaro - Selvazzano Nuova. 

Nessuna mossa

«Se la maggioranza allargata e raffazzonata che governa ora la città ha finito di gettarsi gli stracci contro, potrebbe pensare agli interessi dei cittadini e di Selvazzano - esordisce Saponaro - in particolare alla grande area ex Seminario che è tornata bianca ossia, tutti i diritti edificatori sono scaduti e si torna allo stato di fatto degli anni ‘90.

Il Pat è stato approvato nel 2016 con valenza quinquennale, scaduti i 5 anni per ogni diritto edificatorio deve essere richiesto un rinnovo annuale che la proprietà dell’ex Seminario non ha però avanzato. Il termine ultimo per richiedere la proroga annuale - continua Saponaro - era settembre 2021, cosa che hanno fatto altri proprietari di diritti edificatori acquisiti versando quanto dovuto al Comune. Nel consiglio comunale del marzo scorso si discusse delle richieste pervenute. Nessuna traccia però per quanto riguarda il seminario e, a distanza di mesi non abbiamo nessuna notizia, nemmeno di un’eventuale proroga richiesta fuori tempo massimo».

Il progetto: tante ipotesi

Nel Pat come ricorda il consigliere Saponaro, era stata recepita la norma regionale che regolamenta il consumo di suolo e l’allora amministrazione Soranzo aveva diminuito di circa 200.000 mc la cubatura concessa alla proprietà. Era intercorsa con la Trifoglio anche una dichiarazioni di intenti con la quale si abbatteva ulteriormente la cubatura concessa e si azzeravano i 15 milioni di euro di anni, saliti poi ad una cinquantina, che la Trifoglio aveva richiesto all’amministrazione Fortin. «Ci troviamo ora di fronte a una situazione incredibile, oserei dire surreale tutta la diminuzione di consumo di suolo ottenuta e i progetti che si sono susseguiti è come non fossero mai esistiti, tutto il terreno sul quale incide il grande complesso è tornato zona bianca - puntualizza il consigliere - si deve eventualmente ripartire da zero quindi con la cubatura commerciale, residenziale e quant’altro. Ricordiamo che, a questo punto, la cubatura che esiste sulla zona ex Seminario è maggiore degli edifici che tutti vediamo perchè il progetto originario della Curia comprendeva anche altri annessi, come ad esempio una chiesa, che non sono stati mai realizzati». Tutto il complesso ammonta infatti a 1 milione e 600.000 mc, il terreno che si estende dalla recinzione lungo via Monte Grappa, la strada che porta ad Abano Terme, all’argine del Bacchiglione comprendeva un campo da calcio, uno da basket ed un immenso parco. Nel corso degli anni si è parlato di trasformare l’area riqualificandola, nel tempo si era proposto anche un polo scolastico, un campus universitario e altri insediamenti. Poi con l’acquisto del privato erano arrivati un grande centro commerciale, appartamenti dapprima tipo villette bifamiliari, poi unifamiliari, passando anche per una torre -grattacielo, altre ipotesi al tempo futuristiche, inserendo anche funzioni direzionali. Tutti progetti sfumati sia a causa della lunga trattativa fra la Curia e la Trifoglio per la vendita del complesso sia per le crisi economiche intervenute. «Chiediamo pubblicamente al presidente del Consiglio comunale di aggiornarci sulla reale situazione dell’ex Seminario, anche alla presenza del sindaco - conclude Saponaro - siamo convinti che sia giunto il momento di fare chiarezza».

Ultimo aggiornamento: 07:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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