Padova. Distretto umanistico, a settembre aprono le prime aule del nuovo complesso

L'Ateneo ha investito più di 8 milioni di euro, ottenendo dallo stato un finanziamento ministeriale per quasi 5 milioni

Domenica 19 Marzo 2023 di Mauro Giacon
Il recupero dell'ex Seef

PADOVA - «A settembre apriranno le prime due aule da 250 posti del nuovo complesso di via Campagnola». L'annuncio è del prorettore all'Edilizia Carlo Pellegrino e conclude un percorso che si era aperto nel 2020 con la presentazione del progetto. È un intervento decisivo per la rigenerazione di tutta la porzione di terreno del complesso ex Seef, compreso fra via Canal, laterale di via Beato Pellegrino, e via Campagnola. L'Ateneo ha investito più di 8 milioni di euro, ottenendo dallo stato un finanziamento ministeriale per quasi 5 milioni grazie alla presentazione tempestiva del progetto. «Questo intervento edilizio rientra in una più ampia politica dell'Ateneo che, oltre ad incrementare ed innovare gli spazi per la ricerca, ha l'obiettivo di mettere progressivamente a disposizione degli studenti nuove aule didattiche e ammodernare quelle esistenti» prosegue il Prorettore Pellegrino. L'area diventerà riferimento per un distretto umanistico sempre più in espansione in questa porzione di città, in dialogo con Palazzo Maldura e gli spazi rinnovati di via Beato Pellegrino.

Ma il concetto più importante è che la valorizzazione del patrimonio dell'Università porterà alla realizzazione di spazi dedicati non solo alle attività didattiche ma anche alla cittadinanza che potrà vivere lo spazio verde, ricreato fra le aule perché sarà "permeabile" e quindi liberamente percorribile da tutti.

Il piano

Il piano complessivo, oltre a due aule da 250 posti ciascuna, prevede il recupero dell'edificio lungo il lato ovest con una terza aula da 250 posti il recupero delle case a schiera su via Campagnola con un'ampia common room, una quarta aula didattica più piccola e un'aula studio, due zone di invito, una verso via Campagnola (piazzetta di allargamento della via) e l'altra verso via Canal, (consentendo anche l'accesso all'ex-cimitero ebraico) e un percorso pubblico di collegamento tra le due. Il costo complessivo dell'intervento (lavori ed arredi) è pari a circa 8.2 milioni di euro, con una richiesta di cofinanziamento a carico dello Stato di circa 4.9 milioni di euro. Che è stata approvata dal Ministero per l'Università e la Ricerca, nel Fondo nazionale per l'edilizia universitaria. Bisognava avere progetti cantierabili in tempi minimi. E il Bo si è fatto trovare pronto. Le risorse, 1,4 miliardi, servono per cofinanziare al 60 per cento la costruzione, la ristrutturazione o la messa in sicurezza di beni immobili delle università. E il Bo è stato l'ateneo italiano che ha ottenuto il riparto maggiore fra tutte le università, 60 milioni di euro.

Le residenze

Sono in fase di redazione i bandi per le gare della ristrutturazione della residenza per studenti Meneghetti in via S. Eufemia attualmente in disuso. L'ex collegio Meneghetti è di proprietà dell'Ateneo (l'Esu si occuperà della gestione). Sono circa 85 posti letto quelli che saranno ricavati. Per i lavori, di importo pari a circa 9 milioni di euro, è stato richiesto un finanziamento dello Stato nell'ambito di un bando specifico sulle residenze universitarie. Occorre una ristrutturazione profonda e accurata visto che lo stabile, una residenza palladiana, contiene anche affreschi del '500. Inoltre sono in corso i lavori per 11 milioni finanziati dallo Stato per la ristrutturazione della ex Fusinato. Saranno 187 I posti destinati agli studenti selezionati per la Scuola Galileiana. E poi ulteriori 90 nuovi posti letto sono previsti nell'ambito della realizzazione di nuove residenze per studenti a Legnaro, nel campus di Agripolis, per un importo di circa 4 milioni di euro. 

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