Pride, sfilata e polemiche: spaccatura tra gli organizzatori. La mappa con il percorso

Venerdì 1 Luglio 2022 di Marco Miazzo
La sfilata dell'anno scorso a Padova

PADOVA Tornerà domenica pomeriggio a sfilare per le strade della città il Pride, la parata per affermare l’orgoglio gay, lesbico, bisessuale, trans e queer e affermare i diritti civili finora conquistati e quelli per i quali ancora si dovrà lottare. L’edizione di quest’anno è stata scossa da una polemica interna tra gli organizzatori: se negli anni scorsi la formula organizzativa era caratterizzata da un comitato chiuso, quest’anno si è deciso di intraprendere una formula più aperta attraverso assemblee pubbliche, tra le 16 realtà che hanno partecipato alle assemblee. 
Si è così generato uno scontro di vedute che ha portato ad abbandonare l’organizzazione Antéros Padova, Associazione Studenti Universitari, Collettivo Kinky, Collettivo Kosmos, Collettivo Squeert, Coordinamento Studenti Medi, Cso Pedro, Il Grande Colibrì, Lso la Tana, Murga di Padova, Padova Hardcore, Sindacato degli Studenti Link. 

La rottura

Una vera e propria scissione interna dovuta alla mancanza di valori condivisi, che vede schierate da un lato le associazioni nazionali, sindacati, partiti e realtà commerciali e dall’altro le associazioni radicali che hanno deciso di staccarsi dal Pride ufficiale e costituire quello che definiscono uno spezzone dissenziente e transfemminista: parteciperanno ugualmente alla parata ma separate dal resto delle associazioni per affermare a gran voce la diversità di vedute. «Eravamo dentro all’assemblea organizzativa ma abbiamo deciso di uscirne.

Un pride non è una manifestazione spontanea, che si organizza da sé, ma un percorso che richiede mesi di elaborazione - comunicano le 12 associazioni - Trascurare i valori politici concentrandosi sugli aspetti organizzativi significa pensare che chi partecipa ad un pride non debba porsi delle domande politiche. Trovandoci nella situazione di definire la ragione principale di queste divergenze, non possiamo fare altro che affermare che l’idea di pride che contestiamo è neoliberale. Un pride neoliberale è un pride che esclude le persone povere, le idee radicali che chiedono più di quello che una politica rappresentativa può proporre e le persone poco assimilabili entro profili di consumo e voto. Ciò che ci interessa è mostrare che questi diritti non sono emersi dal nulla, né sono frutto delle operazioni della politica sindacale e parlamentare, ma sono il portato delle lotte che continuamente e ovunque ribadiscono la loro necessità».

Le accuse

Un’accusa pesante dato che le prese di posizione politiche che da sempre hanno animato la parata, ovvero l’antifascismo, anticapitalsimo e intersezionalità, vedono concordi tutte le associazioni. Le divergenze sono invece emerse sul piano concreto dell’organizzazione: le 12 associazioni accusano la direzione organizzativa di aver preso decisioni in contrasto con le posizioni dell’assemblea, di aver ridotto il comitato a una mera funzione logistica e rimproverano a Udu una presenza troppo massiccia, che ha tolto spazio di parola alle altre associazioni, nella volontà di acquisire egemonia visiva nella parata. Tuttavia, le 12 associazioni affermano di non nutrire alcun astio nei confronti degli organizzatori rimasti in assemblea, Arcigay e Udu in primis, e che l’intenzione non è quella di creare una polemica sterile ma di affermare che accanto a divertimento, balli e canti, un Pride deve sensibilizzare la cittadinanza sulle oppressioni che le minoranze sessuali subiscono e sulle lotte ancora necessarie a contrastarle. 
L’edizione del Pride 2022 andrà perciò in atto domenica pomeriggio in un unico corteo nonostante le divergenze interne, la partenza è fissata da Piazza Garibaldi alle 15.00, il corteo seguirà poi il percorso di Riviera Ponti Romani, Riviera Ruzante, Via Beato Luca Belludi e arriverà a Prato della Valle, dove alle 19.00 si terrà la festa conclusiva della giornata. 

 

Ultimo aggiornamento: 10:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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