Pasqua sui Colli, boom di prenotazioni ma il costo del pranzo è salito

Sabato 9 Aprile 2022 di Lucio Piva
C'è tanta voglia di tornare alle belle consuetudini
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TEOLO - Il suono del telefono è frequente.

Davvero un’altra “musica” rispetto alla Pasqua di due anni fa, quando ristoranti e agriturismi furono appiedati dal Covid. Il ritmo con cui si susseguono le prenotazioni per il pranzo pasquale e la gita fuori porta di Pasquetta non è però quello del 2019, quando i coperti venivano bruciati un mese prima.


LE INCOGNITE
«Andiamo verso la piena capienza per Pasqua – conferma Enio Agnolon, contitolare della trattoria Da Antenore a Torreglia – ma la frase che sentiamo ripetere spesso è “vi faremo sapere”. È un indizio del fatto che i clienti, rispetto agli altri anni, si mettono a confrontare prezzi e condizioni, prima di decidere. Gli altri anni tutto questo non succedeva. Si vede che si respira un’aria di incertezza. E questo non fa bene all’andamento delle prenotazioni». Prima di prenotare, insomma, c’è che butta l’occhio non solo sull’impatto del conto, ma anche sulle condizioni meteo e sulla situazione Covid. E se il sole dovrebbe essere il gradito compagno del ponte pasquale, la fobia del contagio costituisce ancora un’incognita con cui i ristoratori sono costretti a fare i conti.
«Pasqua è al completo – spiega Elena Cristofanon, titolare del ristorante Montegrande di Rovolon – ma siamo preparati, come ormai da mesi, alle disdette dell’ultimo momento causate da contagi fra i commensali. Non sarebbe la prima volta che si creano improvvisamente dei vuoti in sala. Se ci saranno speriamo ovviamente di colmarli con le prenotazioni prese in extremis».


LE CIFRE
Pur di fare il tutto esaurito con la clientela storica, i ristoranti dei Colli propongono quasi uniformemente il menù di Pasqua della tradizione. Vale a dire antipasti della casa, risotto alle erbette, capretto e patate novelle. Ma se il menù è lo stesso, non si può dire altrettanto per i prezzi. Il rincaro delle materie prime alimentari preannuncia infatti una ricaduta sul conto. «Per ora – assicura Lucio Calaon, titolare de Al Sasso di Teolo – abbiamo mantenuto fissi i prezzi grazie alle scorte di prodotti. Quest’anno però la ricaduta della voce riscaldamento nel mio locale sarà di 10mila euro in più rispetto alla gestione scorsa. Un piccolo aumento per ogni piatto del listino immancabilmente ci sarà. Per il cliente sarà poca cosa. Ma se la crisi proseguirà non è detto che con il tempo non diventi più oneroso».
Anche gli agriturismi si allineano alla tendenza di un tutto esaurito registrato grazie alle prenotazioni dell’ultimo momento. «E se pienone ci sarà – avverte Emanuele Calaon, titolare del Bacco e Arianna di Vò – lo si avrà solo per il pranzo di Pasqua e Pasquetta. Da quando è scattata l’emergenza Covid, del resto, la sera del sabato e il pranzo della domenica sono gli unici momenti in cui le sale si riempiono. Il venerdì si viaggia a capienza ridotta e gli altri giorni della settimana non si apre nemmeno». Anche i ristoratori rurali faranno il possibile per mantenere i prezzi sulla media dell’anno scorso. Ma il costo del pranzo pasquale a menù fisso non potrà essere inferiore a 40 euro a persona, per salire in alcuni locali a 55. Questo il motivo che rende anche per loro lento e incerto fino alla fine il completamento delle sale. «Finora – spiega ancora Silvia Saorin, contitolare dell’agriturismo Cà Noale di Teolo – le risposte alle chiamate sono in gran parte per esporre i costi. Le gente magari sa che la Pasqua può riservare disponibilità di posti altrove. E ciascuno cerca le migliori condizioni».
Ma anche per chi, stringendo sui guadagni, ha deciso di non aumentare i prezzi, riempire i tavoli non è impresa da poco. «Pasqua e Pasquetta – afferma Cirillo Carpanese, titolare dell’omonimo agriturismo a Teolo – alla fine riserveranno il pieno. Ma i discorsi che sento dai clienti sono tutti uguali. C’è paura del caro benzina e caro riscaldamento. Sono sicuro però che alla fine ciascuno deciderà di concedersi “costi quel che costi” una giornata fuori da ogni pensiero. Pasqua viene una volta l’anno. Per le preoccupazioni bastano tutti gli altri giorni».

 

Ultimo aggiornamento: 08:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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