Il sindaco Giordani ricorda Puggina: «Per me ha rappresentato una lezione di vita importante»

Domenica 24 Maggio 2020 di Pierpaolo Spettoli
IL RICORDO Il sindaco Sergio Giordani
PADOVA - Sindaco Sergio Giordani, come ha appreso la notizia della scomparsa di Marino Puggina? 
«Ho ricevuto sabato mattina la triste notizia, me l’aspettavo perché il mio medico era anche il suo medico. Ho trascorso con lui quarant’anni di lavoro e sport, sono state lezioni di vita. Mi ha arricchito di esperienza, professionalità, umanità ed è merito suo se ho fatto qualcosa nel calcio. Per me è veramente un momento molto triste e pesante, sono amico dei suoi figli e li ho sentiti. Mi sono passati davanti quarant’anni di vita, e sembra solo ieri. Però mi ricordo bene. Ero un ragazzo giovane quando ho iniziato a lavorare in Despar, ricordo molto bene quando arrivava alla mattina e stava una o due ore davanti alla mia scrivania per parlare di lavoro, di sport e di qualsiasi altra cosa. E’ stato per me una persona importante e lo è stata ovviamente anche per la città di Padova. Ha dato molto come imprenditore: era socio di mio padre, insieme agli altri due soci, e tutti hanno dato molto alla città, alla provincia, allo sport”. 
Era un uomo d’altri tempi, sempre con la parola giusta e mai fuori dalle righe.
«Farebbe fatica ad adattarsi al mondo del calcio di oggi dato che era troppo una brava persona. Non che le altre siano cattive, ma per Marino la polemica non esisteva. Ho imparato moltissimo da lui sotto l’aspetto umano. Ripeto, ha rappresentato per me una lezione di vita importante». 
E’ stato anche una persona vincente visto che ha realizzato gli obiettivi che si era prefissato sia nella sua attività imprenditoriale e sia alla guida del Padova.
«Sicuramente, ha dato sempre prova di successo e gli devo veramente molto sotto tanti punti di vista». 
L’insegnamento più grande che le ha lasciato? 
«Quello di non mollare mai. Oltre a essere un’ottimista, non mollava mai. Ma sempre usando il buon senso e con il sorriso sulle labbra». 
C’è un aneddoto in particolare che ricorda con maggior piacere? 
«Ce ne sono centinaia. Quando siamo stati promossi con la squadra in serie A era talmente emozionato che faceva fatica a parlare. Era il presidente in quel momento ed era la realizzazione di un successo personale, di un impegno che aveva sempre continuato a dare. E’ stato uno degli obiettivi che ha raggiunto». 
Proprio con suo padre è stato fondatore della Despar. 
«Sono stati precursori della grande distribuzione molti anni fa. Mi rendo conto di quanti anni ho quando ci penso». 
Senza dubbio aveva una visione lungimirante. 
«Esatto, che era quella di mettere tutti insieme i piccoli negozi per avere una forza contrattuale superiore nei confronti dell’industria. Questa è storia del commercio. Ho presente bene quei passaggi che ho vissuto marginalmente, avendoli sentiti raccontare da mio padre. Erano quattro soci e una cosa che ho imparato è l’accordo che c’era tra tutti loro. Si erano divisi i compiti in maniera naturale in base alla loro professionilità e al loro istinto, e non litigavano mai. Sono onorato di avere imparato da loro questa cosa: faccio fatica a litigare, anche se la politica ogni tanto ti incita a farlo. Ma è più forte di me e non litigo». 
Diceva che è stato una persona importante per tutto il nostro territorio. 
«Tutta la città deve rivolgere un saluto a Marino. Naturalmente non si può partecipare al funerale e mi dispiace molto perché sarebbero state centinaia le persone che avrebbero voluto partecipare all’ultimo saluto, ma purtroppo siamo in un periodo molto difficile. Ha vissuto novantanove anni, un’età molto importate e penso che abbia avuto una vita piena di soddisfazioni sotto tanti aspetti: da quello imprenditoriale, al calcio e nella vita». 
Come sindaco ha in mente un’onorificenza per Puggina? 
«Al funerale ci sarà ovviamente il gonfalone del comune e anch’io sarò presente. Ci saranno tutti gli onori possibili. Dopodichè è appena mancato, per cui rifletterò con calma».
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