Giordani rilancia: «Alla Prandina giusto investire su una struttura culturale»

Martedì 27 Dicembre 2022 di Nicoletta Cozza
Il parcheggio nell'ex caserma Prandina

PADOVA - Lo ha definito un sogno, ma già il fatto che Sergio Giordani abbia esternato la suggestione di realizzare alla Prandina un auditorium da mille posti, in un mezzo a un parco, con un ampio parcheggio interrato e con 3-400 stalli da destinare anche alla sosta delle macchine di chi va a fare shopping, ha dato il là alle reazioni degli ambientalisti Il primo a intervenire con un post su Facebook è stato un esponente della giunta, Andrea Ragona, assessore all’Ambiente, seguito poi dagli esponenti di Europa Verde Padova.


IL SINDACO
Il primo cittadino, intanto, è tornato sull’argomento dicendo: «Sempre con la doverosa premessa che se oggi i padovani possono varcare il cancello della Prandina è perché io, con la mia amministrazione, l’ho riconsegnata alla città e quindi nessuno può spiegarmi l’importanza strategica del luogo che mi è ben chiara: suggerisco a tutti, quindi, di non farsi prendere da ingiustificate crisi isteriche, visto che io, fin da quando ho iniziato a lavorare per il recupero dell’ex caserma, non ho mai pensato che lì debbano essere realizzati 1000 posti auto. Poi ho spiegato che intendiamo guadagnare spazio da destinare al Parco delle Mura, anche rispetto alle previsioni attuali, e questa è la vera novità. Infine l’opzione parcheggi-zero non esiste, non è di buon senso, come ho ribadito spesso. Se però si ritiene sia un incubo investire in una fondamentale struttura culturale, da anni richiesta dalla città della musica classica e non, e inserita in un contesto verde dando alla zona di Corso Milano una funzione centrale attrattiva, per di più servita dal tram, liberi di dirlo, ma io non polemizzo, faccio il sindaco e penso l’esatto contrario».


GLI AMBIENTALISTI
«Un park interrato da 1000 posti auto alla Prandina sarebbe una specie di incubo per una città che vuole essere sostenibile, più che un sogno - ha evidenziato Ragona - però per fortuna, non è così, in quanto l’idea proposta dal sindaco è quella di un auditorium e i mille posti a cui si riferiva sono a sedere, non nell’autorimessa. Quest’ultima non è un’ipotesi in campo e la mia presenza in giunta non sarebbe compatibile con uno scenario del genere. Anzi, credo che con Giordani troveremo le modalità per chiudere Piazza Insurrezione nel 2023. La presenza di uno spazio culturale è ovviamente una bella suggestione in quella che però è un’area vincolata, ma deve essere compatibile con la vocazione naturale dell’ex caserma, che è a parco delle Mura». «Servono approfondimenti - ha aggiunto - per capire se auditorium e parco siano compatibili con il fatto che sono presenti degli edifici vincolati: non escludo che potrebbero anche non esserci le condizioni perché il progetto decolli. Ma il ragionamento non deve partire dai posti auto, argomento che dovrà essere affrontato solo alla fine, cioè nel momento in cui si capirà cosa può diventare la Prandina».
«Premesso - ha affermato Lucio Passi, dell’Esecutivo di Europa Verde Padova - che siamo favorevoli alla realizzazione di una “Casa della Musica” adeguata alle necessità della città, è la localizzazione che è sbagliata. Azzera un ganglio vitale del parco delle Mura e delle acque, ignora i vincoli sull’area, gli standard regionali sul verde e il Piano degli interventi». «La suggestione di Giordani - hanno rincarato Antonio Attisani ed Elena Quiliquini, co portavoce cittadini di Europa Verde - è incompatibile con il Parco in quanto gli studi della facoltà di Architettura di Venezia dimostrarono che un auditorium da mille posti richiederebbe almeno 10mila metri quadrati e altrettanti per le infrastrutture di servizio. E poi dove troverebbe le risorse? Non certo dal Pnrr per la transizione ecologica». 
 

Ultimo aggiornamento: 07:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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