Movida al Portello, il piano del sindaco: «Metteremo 60 addetti alla sorveglianza»

Venerdì 25 Marzo 2022 di Mauro Giacon e Luisa Morbiato
Movida al Portello
1

PADOVA - «Ho incontrato i cittadini la settimana scorsa con gli assessori Bonavina e Bressa. Siamo una città universitaria che sta aumentando in maniera esponenziale le presenze: 61mila iscritti, con 24 mila matricole di cui 2mila 400 stranieri. Ovviamente vivono anche dopo aver studiato. Capisco pertanto le sollecitazioni dei residenti. E dopo tutto quello che abbiamo già fatto posso annunciare che dal 20 aprile nei luoghi dove ci sono maggiori concentrazioni di studenti alla sera ci saranno anche circa 60 “street tutor”, ovvero altri giovani che cercheranno di indicare comportamenti consoni e di mantenere il decoro». Così il sindaco Sergio Giordani ieri dopo che l’esasperazione dei residenti di piazze e Portello hanno portato alle diffide.

I TUTOR
«I tutor non faranno controlli ma daranno consigli per comportarsi bene, tipo buttare le cose nei cestini, avere rispetto per gli altri, segnalare i locali che dopo le 24 non spengono la musica. Dove saranno? Nelle piazze, al Portello, via Palestro, i navigli, i parchi, i bar. Nei luoghi di aggregazione insomma. Però se ci sono 2-3 mila ragazzi che chiacchierano facciamo fatica a gestirli. Capisco i cittadini ma oltre a fare educazione e dire di stare attenti a non fare rumore è difficile fare. Però se sparissero e arrivassero gli spacciatori? Non dico di certo che uno vale l’altro ma noi faremo il possibile per fermare ogni iniziativa sbagliata compreso chi suona i bonghi. Ma siamo una città universitaria e per fortuna. Nel senso che è una città viva e non spettrale».
Anche il traffico va in tilt. Risponde Bonavina: «Per le auto ci sono gli assistenti alla clientela dei bar che sono lì apposta per agevolare deflusso delle macchine dei residenti che devono passare. Per il resto abbiamo messo in moto tutto quello che era possibile ma nessuno può impedire di parlare in strada. La questura nel corso dell’ultimo Cosp ha dato indicazioni di continuare il servizio come si è sempre fatto, chiedendo dopo le 2 ai ragazzi di allontanarsi». 
E chiudere prima? «Ci sono dei diritti costituzionalmente garantiti, come il lavoro. In quel modo andremmo a limitare attività commerciali che stanno facendo tornare a vivere la città. In bilancia ci sono i residenti e una città che deve vivere».
 

L’ALTRA PROTESTA
Una seconda diffida è stata inoltrata al Comune da altri 50 cittadini che si sono rivolti a un avvocato.

Ne parla Antonia Dalla Costa, presidente dell’associazione Residenti centro storico che da anni chiede al Comune una soluzione ai gravi problemi causati dalla “movida“. «È rumorosissima la presenza di centinaia di persone nei numerosissimi bar. Sostano in piedi, ostruiscono portici e strade, impedendo così a chi abita un minimo di vivibilità fino oltre le due di notte, e il proprio diritto alla salute come garantito dalla Costituzione, oltre al degrado di tutti i tipi che tutte le mattine troviamo davanti alle nostre abitazioni. Nessun controllo e sanzione viene mai data a baristi che non rispettano gli orari di chiusura e volume della musica, addirittura al sabato si fa chiudere il mercato abituale sottraendo ore di lavoro agli ambulanti per allestire il plateatico dei bar che stanno aperti per ben 19 ore al giorno - chiude - considerata la mancanza di ascolto e di provvedimenti da parte dell’amministrazione ci vediamo costretti a prendere pesanti provvedimenti legali e rivolgere ad altri candidati la futura gestione della città che merita più rispetto».

Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 13:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci