Dopo le multe, sindaco minacciato via social:«La tua auto prenderà fuoco»

Mercoledì 11 Novembre 2020 di Cesare Arcolini
L'auto del sindaco di Ponte San Nicolò che era già stata vandalizzata da ignoti la settimana scorsa
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Dopo l’auto sfasciata davanti a casa, arrivano le minacce. Sempre più tesa l’atmosfera a Ponte San Nicolò, dove il sindaco Martino Schiavon nei giorni scorsi ha multato quattro giovani in zona San Leopoldo per il mancato utilizzo della mascherina. «Sei un bullo che hai fatto multare ragazzi disoccupati», «Se si parla di portare soldi nelle casse del Comune va tutto bene», «La prossima volta l’auto prenderà fuoco»: sono alcuni dei messaggi postati su un social network locale. Immediato il dissenso espresso da molti, che hanno invitato gli autori delle frasi a vergognarsi e chi di dovere a prendere provvedimenti drastici. Messaggi che l’amministratore della pagina “Sei di Ponte San Nicolò se...” ha subito eliminato. Ma il primo cittadino annuncia denunce e si dice sconcertato dalla preoccupante piega presa dalla vicenda.
«Se il confronto è civile, non mi tiro indietro - sbotta il primo cittadino - Se si colpisce la mia persona, si può risolvere la cosa senza problemi. Ma quando alcune frasi ed episodi vanno a ledere la serenità della mia famiglia non ci sto più».
Il sindaco non starà con le mani in mano. «Ho dato mandato ai miei legali di formalizzare denuncia verso chi ha ipotizzato l’incendio della mia vettura e in un altro post, anche questo poi rimosso, l’incendio della mia casa». 
Per Schiavon la situazione è diventata insostenibile: «I miei familiari ora hanno paura, vivono con l’incubo che qualcuno possa mettere in atto altri gravi comportamenti dopo l’atto vandalico contro la mia auto. Sto valutando se far allontanare la mia famiglia da Ponte San Nicolò in attesa che la situazione si calmi. Quando si sfocia nella vigliaccheria divento una furia».
L’episodio delle minacce è già al vaglio dei carabinieri di Ponte San Nicolò. Intanto i militari dell’Arma sono in attesa di avere gli esiti dell’esame del Dna estrapolato dalle chiazze di sangue lasciate dal vandalo la settimana scorsa sulla Ford S-Max del sindaco.
Schiavon è molto turbato per come si susseguno gli eventi. «Ho solo agito da persona onesta. Non ho fatto il bullo come qualcuno ha scritto e neppure lo sceriffo. Ho solo chiesto con educazione ad un manipolo di ragazzotti di mettersi la mascherina ed evitare assembramenti. Il loro comportamento poteva mettere a rischio anche la salute di altre persone che invece si stavano muovendo in regola con le restrizioni imposte dal Governo. Quando le mie parole non hanno sortito alcun effetto e il branco mi ha offeso, mi sono visto costretto a prendere i loro nomi e a procedere con le multe».
I carabinieri stanno proseguendo con un’attività di costante controllo degli obiettivi sensibili del paese, a cominciare dall’abitazione del primo cittadino. In paese, è ormai appurato, esiste una compagnia di circa 35 giovani che da parecchi mesi sta imperversando. Ora avrebbe alzato l’asticella e le forze dell’ordine sono in stato d’allerta. Nel frattempo la comunità di Ponte San Nicolò e gli amministratori locali hanno espresso la massima solidarietà al sindaco Schiavon.
 

Ultimo aggiornamento: 09:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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