L'accusa del re della movida: «Io, scippato dei gruppi musicali dall'associazione Il Naviglio»

Contin: «Telefonate ai ragazzi che suonano all'Orange Park di Montegrotto per farli desistere. Prosegue la guerra contro di me, scattano le denunce»

Sabato 9 Luglio 2022 di Marco Aldighieri
Federico Contin

PADOVA - È riesplosa la guerra dello spritz. Questa volta la contesa non riguarda plateatici e manifestazioni, ma gruppi musicali. E mica band di professionisti del palco, ma ragazzi appassionati di musica e pagati con una birra e una pizza. Qualche volta anche con un rimborso spese. Racconta di essere stato scippato di almeno un paio di gruppi Federico Contin, ristoratore e meglio conosciuto come il re della movida padovana. «Sono perseguitato da quelli del Naviglio - ha dichiarato - perchè hanno chiamato un paio di band che dovevano suonare all'Orange Live Park di Montegrotto e dopo quelle telefonate hanno disdetto l'impegno preso con me». Le due band in questione sono Faccia da Max tributo agli 883 e a Max Pezzali, in cartellone nella città termale lo scorso 2 luglio, e i Linkin Park tribute band attesi per il 23 di luglio. «Questi ragazzi mi hanno contattato - ha proseguito Contin - per dirmi che non avrebbero più suonato da me, altrimenti gli avrebbero vietato di esibirsi al Naviglio e in altri locali di Padova». L'accusa lanciata dal titolare dell'osteria San Leonardo, in pieno centro storico, è molto pesante. «Ho già parlato con il mio avvocato Alfredo Auciello - ha sottolineato - e la prossima settimana presenterò denuncia contro tre esponenti dell'associazione Il Naviglio».

Insomma, è guerra aperta.

Il pregresso

Un passo indietro. Otto baristi dell'associazione Naviglio, gli stessi con i chioschi proprio su viale Colombo al Portello, avevano denunciato Contin, allora il loro segretario, per truffa aggravata e appropriazione indebita per un totale di 54 mila euro. Sono scattate le indagini da parte dei carabinieri e del pubblico ministero Luisa Rossi, e il re dello spritz si è trovato iscritto nel registro degli indagati per il solo reato di appropriazione indebita ed è stato chiesto il rinvio a giudizio. È caduta invece l'accusa di truffa aggravata. La scorsa estate e anche questa Contin, in risposta agli infedeli baristi, ha esportato il modello Naviglio a Montegrotto, ottenendo un buon successo di presenze.

«Lo fanno perché non sono in grado di organizzare un solo evento»

Ma Contin, sicuro di essere stato scippato delle sue band, non si è rivolto solo al suo legale. «Ho già contattato l'amministrazione comunale di Padova - ha ricordato - e anche quella di Montegrotto. Quanto è accaduto è inaccettabile, anche perchè non stiamo parlando di gruppi musicali di professionisti, ma di ragazzi che si divertono. Per una serata in cambio ricevono da bere, da mangiare e un rimborso spese. Adesso per l'Orange Live Park cercherò altre band». Poi Contin ha voluto svelare un retroscena: «Io sono un musicista e la mercificazione di questi gruppi è qualcosa di incredibile. I ragazzi quando mi hanno telefonato si sono detti dispiaciuti, ma giustamente non vogliono entrare in queste dinamiche di persecuzione nei miei confronti». Quindi il re dello spritz ha lanciato l'attacco finale agli organizzatori del Naviglio lungo viale Colombo al Portello. «Penso mi abbiano portato via le band - ha concluso - perchè non sono in grado di organizzare un solo evento. E del resto mi hanno scippato anche Il Naviglio, che ricordo è stato creato da me e non da loro». All'inizio la manifestazione Orange live park non doveva essere organizzata nella città termale, ma su passeggiata Miolati di fatto il proseguimento di viale Colombo al Portello dove c'è Il Naviglio. Contin voleva sfidare i suo ex amici baristi. «Il Comune mi ha bocciato l'iniziativa - aveva dichiarato - sostenendo che l'area è sottoposta a bonifica e una persona non può sostare per più di due ore». Contin aveva ottenuto lo spazio tra piazzale Boschetti e viale Colombo incassando il benestare del Demanio proprietario dell'area, ma la decisione finale era comunque vincolata a palazzo Moroni. «Sindaco, vicesindaco e l'assessore Bressa - aveva proseguito - mi hanno detto di no. Davvero un peccato. Sembra che la zona abbia subito l'inquinamento dell'ex Cledca e ora l'Arpav deve avviare le procedure di bonifica».

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