Terrore per un gruppo di podisti sui Colli Euganei: assaliti da calabroni giganti

Martedì 20 Ottobre 2020 di Lucio Piva
Terrore per un gruppo di podisti sui Colli Euganei: assaliti da calabroni giganti
4

PADOVA - La loro stagione ufficialmente sarebbe finita, visto che i prossimi insetti cominceranno a rigenerarsi per la prossima primavera. Ma gli ultimi giorni di temperature relativamente elevate sono stati sufficienti a rivitalizzare branchi di calabroni. Ne sa qualcosa un gruppo di podisti che, nel perdurante divieto che colpisce l’organizzazione dei tradizionali raduni non competitivi, hanno voluto, l’altro ieri avventurarsi per i sentieri dei colli. Tutto avrebbero immaginato tranne di venire attaccati, nel bel mezzo della loro corsa nella zona denominata “Corno del Venda” da uno sciame di calabroni giganti.


«Siamo stati inseguiti per circa una cinquantina di metri da questi insetti, che sono apparsi molto arcigni nel difendere la loro territorialità – hanno raccontato i malcapitati runner – e che hanno ben presto colpito tutti i componenti del nostro gruppetto. Uno dei noi è stato punto in cinque diverse zone del corpo. Per nostra fortuna eravamo in discesa ed è stato quindi più facile, correndo più velocemente, sottrarsi all’assalto degli insetti». I runner impegnati a correre sul Venda non sono stati tuttavia le sole vittime provocate dai calabroni giganti. «Dopo qualche minuto – raccontano ancora – ci siamo imbattuti in un altro gruppetto di sette podisti, anch’essi distesi a terra per alleviare le ferite ed il gonfiori provocati dagli stessi insetti». L’avventura avrebbe potuto concludersi con un finale più serio se il gruppo fosse stato attaccato in salita o se fra i podisti si fosse trovato qualcuno soggetto a shock anafilattico.
Non è la prima volta che ad autunno inoltrato il calabrone gigante, da altri descritto come la “vespa velutina”, esemplare arrivato dall’Asia e responsabile della distruzione di interi alverari, attacca i podisti sui colli. Nel settembre di due anni fa, sul monte Ara, sopra l’abbazia di Praglia, un trentenne impegnato in una marcia non competitiva è stato salvato dai volontari della Croce Rossa, approdati sui colli in elicottero e poi saliti a prelevarlo lungo un sentiero impervio, dopo lo shock subìto dalla puntura del famigerato insetto. Stessa sorte era toccata qualche giorno prima ad un gruppetto di podisti impegnati a percorrere una marcia dilettantistica a scopo beneficio sulle Prealpi veronesi. La colpa della presenza cosi diffusa dei calabroni giganti, anche nella stagione autunnali, non è da ricondurre solo al persistere del caldo.
«Lungo i percorsi dei colli – spiega il sindaco di Galzignano, Riccardo Masin – sono molteplici le piante dal tronco “cavo” che offrono l’habitat ideale agli insetti.

Purtroppo né i proprietari dei fondi né la Forestale fanno abbastanza per “pulire” i boschi. Non si contano poi i ruderi abbandonati che offrono anch’essi la migliore delle dimore agli insetti, pronti a difendere il loro territorio quando si sentono invasi da podisti o ciclisti». Non mancano periodiche attività di disinfestazione. «Ma queste avvengono – precisa – solo quando i calabroni si insediano in area pubblica. In questi casi abbiamo dovuto intervenire con i Vigili del Fuoco. Gli unici in grado di debellare sciami cosi aggressivi e pericolosi».


 

Ultimo aggiornamento: 21 Ottobre, 09:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci