Montegrotto. Terreno per la nuova piscina sbancato senza permesso, indagato l'architetto Boaretto

L'Ente Parco non ha ancora fornito l'autorizzazione e il cumulo di terra e roccia è stato posto sotto sequestro

Sabato 10 Giugno 2023 di Luca Ingegneri
Montegrotto, terra sequestrata

MONTEGROTTO (PADOVA) - Parte con un imprevisto il progetto di Phi 12, l'avveniristica piscina gemella di Y-40. Diecimila metri cubi di terreno e roccia, frutto dello sbancamento operato nel giardino dell'hotel Millepini, nell'area di via Catajo destinata al nuovo impianto, sono stati sequestrati dai carabinieri forestali di Montegrotto. I due cumuli di terra e materiali rocciosi sono stati rinvenuti a poche centinaia di metri di distanza dall'albergo, nel piazzale della Società Millepini Immobiliare Srl, un tempo di proprietà della ditta Trachite Euganea, in località Turri, e più precisamente in via Scagliole. Il piazzale è di proprietà di una società riconducibile anch'essa ad Emanuele Boaretto, titolare del lussuoso hotel di Montegrotto. É attualmente occupato dai residui di lavorazione della trachite depositata in cumuli, come quelli contestati dai carabinieri forestali.

L'inchiesta

L'imprenditore termale, nelle vesti di progettista dell'opera, e Claudio Toniolo, legale rappresentante dell'impresa, con sede a Galzignano, che ha scavato terreno e roccia dal cantiere dell'albergo e l'ha trasferita nel piazzale di Turri, sono stati iscritti sul registro degli indagati. Il sostituto procuratore Marco Brusegan contesta ad entrambi i reati di opere eseguite in assenza di autorizzazione (condotta non consentita nel perimetro del Parco Colli) e gestione illecita di rifiuti.

Le accuse

Secondo l'accusa l'iter autorizzativo per lo sbancamento del terreno ed il successivo trasferimento dei due cumuli di terra e roccia, rispettivamente di un migliaio e di novemila metri cubi, non è mai stato completato. Boaretto non ha al momento ottenuto dall'Ente Parco l'autorizzazione paesaggistica. Un passaggio obbligato quando si procede ad una modifica dello stato dei luoghi in un'area sottoposta a vincolo come quella dell'hotel Millepini. L'imprenditore sampietrino ha avviato l'iter per ottenere il via libera ai lavori e al deposito temporaneo dei terreni ma l'Ente Parco non ha al momento rilasciato alcun permesso. La richiesta formulata da Boaretto sarebbe ancora in fase istruttoria in quanto carente di passaggi fondamentali. Lo scorso 12 maggio l'Ente Parco aveva comunicato a Boaretto la sospensione dell'istanza in attesa di una relazione tecnico-naturalistica sull'intervento e di informazioni più dettagliate sul periodo di stoccaggio, sul volume e sulla qualità del terreno stoccato e su eventuali misure di contenimento in caso di possibili fenomeni di percolamento. Da quanto si è appreso il titolare del Millepini non avrebbe ancora completato la consegna di tutta la documentazione richiesta. Secondo i carabinieri forestali l'imprenditore termale non avrebbe ritenuto di sospendere i lavori né di trasportare i detriti nell'altra area di sua proprietà poco distante dall'albergo. Il 29 maggio scorso è scattato il sequestro dei cumuli di terra, successivamente convalidato dal magistrato di turno.

Attraverso il suo legale, Boaretto ha fatto saper di aver già impugnato il provvedimento di sequestro davanti al Tribunale del Riesame.

Il cantiere

Questo incidente di percorso non ostacola i lavori per la costruzione dello spazio sommerso accanto ad Y-40. La realizzazione della nuova piscina Phi 12 prosegue regolarmente senza intoppi ed il cantiere non ha subito alcun rallentamento nonostante i due cumuli di terra e roccia siano stati sbancati, prelevati e trasferiti proprio dalla zona interessata alla costruzione dell'impianto natatorio. 

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