Una telefonata o un messaggio e la coca per il fine settimana era pronta

Giovedì 28 Ottobre 2021 di Cesare Arcolini
Una telefonata o un messaggio e la coca per il fine settimana era pronta

PIOVE DI SACCO (PADOVA) - Bastava fare una telefonata o mandare un messaggino e la dose per lo sballo era garantita. Secondo l'accusa era diventato il punto di riferimento di decine di giovani che soprattutto nel fine settimana amano far festa con la cocaina.

Tra loro ci sarebbero anche un paio di minorenni. Per il momento sono stati identificati una ventina di giovani di Piove di Sacco e dei comuni contermini, ma il cerchio potrebbe ulteriormente allargarsi.


I FATTI

I carabinieri della Compagnia di Piove di Sacco coordinati dal capitano Domenico De Luca hanno denunciato per detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio J.D., un commerciante di 32 anni residente a Jesolo (Venezia), ma di fatto dimorante nel Piovese. A lui i militari dell'Arma sono arrivati dopo aver intercettato numerosi assuntori trovati in possesso di modici quantitativi di cocaina. Messi alle strette, più di uno avrebbe riferito di aver acquistato la sostanza dal trentaduenne jesolano. Così facendo, ricostruendo la matassa, gli investigatori di Piove di Sacco hanno portato alla luce diverse decine di cessioni di droga nel periodo compreso tra l'estate 2020 e lo scorso aprile. Con importanti elementi in possesso l'incartamento dell'attività è stato messo a disposizione dell'autorità giudiziaria e l'altro giorno per J.D. è scattata la denuncia.


IL METODO

Secondo l'Arma raramente lo spacciatore si muoveva con droga addosso. Era solito avere prima un contatto telefonico con il cliente, con il quale si vedeva in un secondo momento. I luoghi dello spaccio erano le aree verdi comunali, ma anche le aree periferiche di Piove di Sacco e dei comuni limitrofi sia della Saccisica che della Riviera del Brenta. Il pusher è sempre stato molto attento nei suoi spostamenti. L'attività dei carabinieri di Piove di Sacco sotto la supervisione del Comando provinciale è tutt'altro che chiusa. Gli inquirenti desiderano avere elementi certi per quantificare il giro di assuntori che il trentaduenne era riuscito a crearsi e in seconda battuta vogliono capire dove a sua volta si andava a rifornire per garantire ai giovani piovesi lo sballo del weekend. Messo di fronte alle proprie responsabilità non ha fornito ai carabinieri spiegazioni concrete sul suo comportamento.

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