PIOMBINO DESE - «Caro Trump, se puoi tira le orecchie ai tuoi potenti connazionali della multinazionale UTC che stanno chiudendo la fabbrica di Piombino Dese e stanno perseguendo una politica indegna della tradizione e della storia americana». Perluigi Cagnin, giovane avvocato alla guida del Comune da 9 anni, ha pensato di scrivere direttamente al suo collega amministratore della cosa pubblica che, da poco, guida la prima potenza mondiale.
Il sindaco del piccolo comune non accetta minimamente la decisione della società del Connecticut United Technologies Corporation di chiudere dopo pochi mesi l'acquisizione del 70% della storica Riello Group smentendo, in tal modo, la politica protezionistica annunciata in campagna elettorale dal presidente Usa.
«Caro Trump, ti scrivo e mi permetto di darti del tu non per mancanza di rispetto istituzionale ma, semplicemente, per colleganza di funzioni - ha messo nero su bianco Cagnin -. Ho visto, nella recente campagna presidenziale americana che, per affrontare la crisi economica che colpisce ampie fasce della popolazione americana, hai coniato il motto prima gli americani. Hai lanciato un messaggio forte e chiaro alle aziende made in Usa che, nel mercato globalizzato, hanno deciso di delocalizzare la produzione facendo perdere posti di lavoro ai cittadini americani. Il messaggio si può così riassumere: o ritornate a produrre in casa, dando lavoro agli americani oppure vi renderò la vita molto dura. Ecco, caro Presidente, si dà il caso che una multinazionale americana, la United Technologies Corporation (UTC), con sede nel Connecticut, abbia acquistato, nel maggio del 2016, il 70% delle azioni del Gruppo italiano Riello, importante marchio italiano leader nella produzione di caldaie e bruciatori. A distanza di pochi mesi dall'acquisto la UTC - scrive il sindaco - ha deciso, tanto per cominciare, di chiudere lo storico stabilimento di Piombino Dese, Comune che amministro, lasciando a casa con procedura di licenziamento ben 48 dipendenti su 72. Scelta questa non necessitata da cali di produzione ma da logiche sanguisughe di mero profitto. Ebbene se il nuovo corso della politica economica americana è quello da te proclamato i signori della UTC stanno agendo in senso palesemente contrario. Infatti, se bisogna favorire gli americani in America, ne deriva, per logica conseguenza, che bisogna favorire gli italiani in Italia. O sbaglio?- si chiede ancora Cagnin - Purtroppo oggi all'inizio del tuo mandato, qui da noi, l'America rischia di diventare come l'ape della famosa poesia che si posa sul bocciolo di rosa ne succhia il nettare e se ne va lasciando nell'angoscia della mancanza di lavoro intere famiglie».
Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 12:50
© RIPRODUZIONE RISERVATA Il sindaco del piccolo comune non accetta minimamente la decisione della società del Connecticut United Technologies Corporation di chiudere dopo pochi mesi l'acquisizione del 70% della storica Riello Group smentendo, in tal modo, la politica protezionistica annunciata in campagna elettorale dal presidente Usa.
«Caro Trump, ti scrivo e mi permetto di darti del tu non per mancanza di rispetto istituzionale ma, semplicemente, per colleganza di funzioni - ha messo nero su bianco Cagnin -. Ho visto, nella recente campagna presidenziale americana che, per affrontare la crisi economica che colpisce ampie fasce della popolazione americana, hai coniato il motto prima gli americani. Hai lanciato un messaggio forte e chiaro alle aziende made in Usa che, nel mercato globalizzato, hanno deciso di delocalizzare la produzione facendo perdere posti di lavoro ai cittadini americani. Il messaggio si può così riassumere: o ritornate a produrre in casa, dando lavoro agli americani oppure vi renderò la vita molto dura. Ecco, caro Presidente, si dà il caso che una multinazionale americana, la United Technologies Corporation (UTC), con sede nel Connecticut, abbia acquistato, nel maggio del 2016, il 70% delle azioni del Gruppo italiano Riello, importante marchio italiano leader nella produzione di caldaie e bruciatori. A distanza di pochi mesi dall'acquisto la UTC - scrive il sindaco - ha deciso, tanto per cominciare, di chiudere lo storico stabilimento di Piombino Dese, Comune che amministro, lasciando a casa con procedura di licenziamento ben 48 dipendenti su 72. Scelta questa non necessitata da cali di produzione ma da logiche sanguisughe di mero profitto. Ebbene se il nuovo corso della politica economica americana è quello da te proclamato i signori della UTC stanno agendo in senso palesemente contrario. Infatti, se bisogna favorire gli americani in America, ne deriva, per logica conseguenza, che bisogna favorire gli italiani in Italia. O sbaglio?- si chiede ancora Cagnin - Purtroppo oggi all'inizio del tuo mandato, qui da noi, l'America rischia di diventare come l'ape della famosa poesia che si posa sul bocciolo di rosa ne succhia il nettare e se ne va lasciando nell'angoscia della mancanza di lavoro intere famiglie».
