MESTRINO - Il suo computer era pieno di foto e video di bambini in atteggiamenti pornografici. In manette è finito il 37enne Samuel Uccia residente a Mestrino e vice responsabile di un supermercato.
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LE INDAGINI
Il presunto pedofilo è finito nella rete degli uomini dell'Interpol. Incrociando i dati gli investigatori sono risaliti alla sua identità. Secondo l'accusa il 37enne, navigando su siti internet come Kik e sui social, ha scaricato una montagna di materiale pedopornografico. L'Interpol ha così effettuato una segnalazione alla procura distrettuale di Venezia competente in materia e il pubblico ministero Giorgio Gava della Dda (direzione distrettuale anti mafia) ha aperto un fascicolo. Gli agenti della polizia postale lagunare hanno iniziato a indagare sul vice direttore di un supermercato e all'alba del 7 ottobre gli hanno stretto le manette ai polsi.
IL BLITZ
Gli inquirenti, lo scorso mercoledì, hanno perquisito l'abitazione del trentasettenne, incensurato e celibe. All'interno del suo computer e di alcune chiavette Usb, hanno trovato e sequestrato centinaia di immagini pedopornografiche. In totale 800 file dove sono stati immortalati bambini a partire dai cinque anni fino all'adolescenza, tutti maschi e tutti in atteggiamenti pornografici. Quindi un centinaio di filmati sempre con contenuti pedopornografici. Il computer, le chiavette Usb e il telefono cellulare dell'indagato sono stati tutti posti sotto sequestro, e nei prossimi giorni verranno analizzati nei dettagli. Le indagini sono solo all'inizio: gli investigatori vogliono appurare da quanto tempo il 37enne avesse iniziato a scaricare immagini pedoporno. Inoltre è necessario capire se avesse un complice o comunque una persona fidata da cui poteva rifornirsi di tutti quei file. Navigando in rete visitava i siti più scabrosi, utilizzando un ID (abbreviazione di identificativo, è un numero assegnato a un utente per accedere a una sezione riservata di un sito internet o a un servizio per cui ha pagato l'uso) fornitogli da un paese straniero. Il trentasettenne era molto attivo sui social, come Facebook e Instagram. Da una prima ricostruzione dei fatti il vice direttore del market, non avrebbe mai importunato alcun minorenne.
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Venti persone denunciate, tre delle quali arrestate in flagranza per detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico e istigazione a pratiche di pedofilia, e numerosi stranieri segnalati alle autorità degli Stati di residenza. È il bilancio dell'operazione Scacco matto contro la pedopornografia online condotta dalla Polizia in diverse regioni italiane e coordinata dalla Procura distrettuale di Catania.