Pedopornografia, in manette il vice direttore di un market

Sabato 10 Ottobre 2020 di Marco Aldighieri
Pedopornografia, in manette il vice direttore di un market
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MESTRINO - Il suo computer era pieno di foto e video di bambini in atteggiamenti pornografici. In manette è finito il 37enne Samuel Uccia residente a Mestrino e vice responsabile di un supermercato.

Ad arrestarlo sono stati gli agenti della polizia postale di Venezia su segnalazione dell'Interpol. Ieri davanti al Gip Maria Luisa Materia per l'interrogatorio di garanzia l'indagato, difeso dall'avvocato Silvia Giuriato, ha ammesso le sue colpe. Il giudice ha convalidato il fermo e disposto gli arresti domiciliari.

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LE INDAGINI

Il presunto pedofilo è finito nella rete degli uomini dell'Interpol. Incrociando i dati gli investigatori sono risaliti alla sua identità. Secondo l'accusa il 37enne, navigando su siti internet come Kik e sui social, ha scaricato una montagna di materiale pedopornografico. L'Interpol ha così effettuato una segnalazione alla procura distrettuale di Venezia competente in materia e il pubblico ministero Giorgio Gava della Dda (direzione distrettuale anti mafia) ha aperto un fascicolo. Gli agenti della polizia postale lagunare hanno iniziato a indagare sul vice direttore di un supermercato e all'alba del 7 ottobre gli hanno stretto le manette ai polsi.


IL BLITZ

Gli inquirenti, lo scorso mercoledì, hanno perquisito l'abitazione del trentasettenne, incensurato e celibe. All'interno del suo computer e di alcune chiavette Usb, hanno trovato e sequestrato centinaia di immagini pedopornografiche. In totale 800 file dove sono stati immortalati bambini a partire dai cinque anni fino all'adolescenza, tutti maschi e tutti in atteggiamenti pornografici. Quindi un centinaio di filmati sempre con contenuti pedopornografici. Il computer, le chiavette Usb e il telefono cellulare dell'indagato sono stati tutti posti sotto sequestro, e nei prossimi giorni verranno analizzati nei dettagli. Le indagini sono solo all'inizio: gli investigatori vogliono appurare da quanto tempo il 37enne avesse iniziato a scaricare immagini pedoporno. Inoltre è necessario capire se avesse un complice o comunque una persona fidata da cui poteva rifornirsi di tutti quei file. Navigando in rete visitava i siti più scabrosi, utilizzando un ID (abbreviazione di identificativo, è un numero assegnato a un utente per accedere a una sezione riservata di un sito internet o a un servizio per cui ha pagato l'uso) fornitogli da un paese straniero. Il trentasettenne era molto attivo sui social, come Facebook e Instagram. Da una prima ricostruzione dei fatti il vice direttore del market, non avrebbe mai importunato alcun minorenne. 

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Venti persone denunciate, tre delle quali arrestate in flagranza per detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico e istigazione a pratiche di pedofilia, e numerosi stranieri segnalati alle autorità degli Stati di residenza. È il bilancio dell'operazione Scacco matto contro la pedopornografia online condotta dalla Polizia in diverse regioni italiane e coordinata dalla Procura distrettuale di Catania.

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