In bici dalla stazione al campus Piave: parte lo studio di fattibilità

Giovedì 15 Luglio 2021 di Mauro Giacon
Il Comune di Padova studia un piano di percorsi sicuri per i ciclisti

PADOVA - Sessantamila iscritti all’Università, quasi tutti da fuori città. Alcuni con l’alloggio, la maggior parte pendolari. C’era bisogno di percorsi sicuri per il loro mezzo preferito da quando arrivano alla stazione, ovvero la bicicletta. Così il Comune ha pensato di impostare un piano, “In bici dalla stazione all’Università”, che è stato illustrato ieri dall’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Micalizzi e da quello alla Mobilità, Andrea Ragona.
«Abbiamo approvato in Giunta lo studio di fattibilità quello che un tempo si chiamava progetto preliminare - ha esordito Micalizzi - e abbiamo individuato due ipotesi». Una delle quali però sembra già la preferita. E comprende, partendo dalla stazione, viale Codalunga, via Dante, corso Milano. E soprattutto l’attraversamento della zona dell’ex caserma Prandina per finire al nuovo campus universitario all’ex distretto, in progettazione.

IL PERCORSO
Un percorso di circa 3 chilometri e mezzo che va ad incrociare il nuovo polo umanistico in piazza Mazzini, con Maldura e Liviano e «sul quale in parte dovremmo fare manutenzioni e in parte partire da zero. Con la segnaletica, le corsie dedicate, l’illuminazione, l’eliminazione delle barriere architettoniche. Un lavoro che incrocia altri progetti come la sistemazione di piazza Mazzini, che potrebbe essere concluso per la fine del 2022 e che sarà sorretto da fondi statali per 685mila euro». E che scopre già una prima volontà dell’amministrazione proponendo l’attraversamento della Prandina che non sarà solo parco o parcheggio ma anche pista ciclabile. «Cominciamo a convogliare finanziamenti sulle piste ciclabili - ha detto Ragona - il nostro piano per lo sviluppo di una rete complessa va avanti».
PADOVA UNO
Il secondo progetto “Cammin facendo” drena 387mila euro di risorse pubbliche dal ministero dell’Ambiente ma fa parte di un piano più ampio dove mette risorse anche il comune.
«In questo caso interveniamo nella zona di Padova Uno. In particolare in via Croce Rossa dove creeremo delle piste ciclabili di 700 metri per favorire il percorso casa-lavoro raccordandolo al sistema di ciclabili di via Venezia. Altri 700 metri di ciclabile saranno posizionati ai lati di via Ariosto, ma soprattutto interverremo su 200 metri del Lungargine Piovego per sistemare con pavimentazione illuminazione e cordonate un percorso ciclabile che è praticamente nato con l’uso». Siamo all’immissione sull’argine della passerella che dal parco Europa, oltrepassa via Venezia. In quel luogo si radunano anche molti spacciatori.
LA VISIONE
Questi interventi si inseriscono nel nuovo Bici masterplan di Padova 2018/2022 che si basa su un Piano della ciclabilità basato sul concetto di rete, continuità e sicurezza, delle opere stradali per i ciclisti definite da standard di qualità dei percorsi ciclabili, resi riconoscibili da tutti gli utenti della strada tramite l’enfatizzazione della segnaletica orizzontale e verticale. 
La ripartizione modale degli spostamenti era, fino al 2015, del 17% di share dei ciclisti negli spostamenti urbani.

Questa ripartizione ha piazzato la Città ai vertici in Italia, con le più alte percentuali di biciclette in movimento. Oggi Padova offre 168 Km di itinerari ciclabili e l’obiettivo di medio – lungo termine (2030) è arrivare al 25% di spostamento quotidiano con le due ruote e offrire alla città una rete di 300 Km di infrastrutture e facilitazioni per i ciclisti. Dal territorio del Comepa oggi si ingenera un traffico di ingresso a Padova di oltre 100.000 spostamenti/giorno di cui solo il 6% su bicicletta.

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