PADOVA - Due feste in pochi giorni.
Quella di mercoledì prossimo, quindi sarà una data importante per ricordare il passato del complesso jappelliano, dove nel 1848 era stato dato il via ai moti risorgimentali italiani, ma anche per fare un bilancio sulla la storia più recente di un'attività storica che è stata chiusa per il lockdown e che ha dovuto fare i conti con restrizioni, stop a singhiozzo e mancati introiti. Nonostante il quadro a tinte fosche, e il coprifuoco alle 23 tuttora in vigore, però, la presentazione del programma per le celebrazioni, che si è tenuta ieri mattina in Sala Rossini, è stata all'insegna dell'ottimismo degli intervenuti: il sindaco Sergio Giordani, con gli assessori Antonio Bressa (Commercio) e Andrea Colasio (Cultura); il presidente della Provincia Fabio Bui; il direttore del Pedrocchi Manolo Rigoni; Nicoletta Zennaro della direzione artistica e Stefania Miotto madrina degli eventi.
LA SITUAZIONE
«Certo - ha osservato Rigoni - siamo felici che finalmente i clienti possano stare anche dentro, però non dobbiamo dimenticare che la capienza delle sale resta limitata, perché dove ci starebbero 100 persone possiamo accoglierne metà. Ma la cosa che ci penalizza maggiormente è che ancora non possiamo organizzare gli eventi che rappresentano il 50% delle entrare e quindi stiamo lavorando con incassi dimezzati. Le feste di laurea stanno riprendendo, ma sempre con numeri ridotti». «Prevediamo - ha proseguito - di tornare a settembre alla normalità. Nel frattempo auspichiamo che tornino i turisti, in particolare americani e francesi, mentre gli italiani sono in crescita. In questo momento, comunque, come fatturato siamo al 20% in meno rispetto al 2019, che è una buona percentuale se si tiene conto che le iniziative ancora non ci sono. Importante è che si continui a rispettare le regole perché, se tornassimo indietro, sarebbe devastante».
L'EVENTO
Il 9, intanto, a coloro che passeranno al Pedrocchi dalle 10 alle 12,30 verrà offerto il nuovo caffè, mentre dalle 14 alle 19 al corner di Poste sarà possibile avere le cartoline con il logo Caffè Pedrocchi 190 e l'annullo filatelico. Alle 17,30, poi, sarà servito a tutti uno speciale liquore di colore vermiglio, ottenuto da un infuso di Radicchio Rosso di Treviso, mentre mezz'ora dopo l'artista Carlì inizierà a realizzare un'opera d'arte da donare alla città. La giornata si concluderà con una serata di gala nel plateatico esterno e nelle Logge del Piano Nobile, accompagnata dall'intrattenimento di musicisti padovani, le cui attività sono ferme da più di un anno, ai quali andranno parte dell'incasso e alcune donazioni: sarà la cantante lirica Stefania Miotto a condurla e verrà trasmessa da TV7.
«Sono contentissimo - ha sottolineato Giordani - perché c'è una grande voglia di ripartire e sono sicuro che a settembre sarà un boom, grazie anche al riconoscimento Unesco». «Questo è un tempio, che trasuda di storia, dal mito antenoreo alla sala egizia, dalla stanza napoleonica alla sala moresca. Un museo unico al mondo che identifica Padova nel mondo». «Il territorio va ripensato per favorire il rilancio dell'economia - ha detto poi Bui - e quindi dobbiamo fare squadra ripartendo dal nostro Caffè senza porte».«Il Pedrocchi gli ha fatto eco Bressa - rappresenta simbolicamente i mille pubblici esercizi cittadini. Vivremo la giornata del 9 con lo spirito di chi si riappropria delle proprie abitudini». «In quel momento - ha concluso Rigoni - riprenderemo a vivere, ripartendo dalla nostra miscela».