PADOVA Il reato è dei più infamanti: la pedofilia. Il gelataio M.S., 27 anni di Padova, l'altro ieri in rito abbreviato è stato condannato a sei anni di carcere per avere usato violenza sessuale ai danni di una ragazzina di appena dodici anni.
I FATTI
Il gelataio ha conosciuto la minore frequentando la famiglia della compagna. Tra i due era sorta quasi spontaneamente una simpatia reciproca, tanto che i familiari acconsentivano senza problemi ad affidargli la piccola. L'iniziazione della minore con la visione di film a contenuto pornografico è avvenuta nell'estate 2018. Gli approcci si sono verificati nella gelateria in cui il giovane ha lavorato fino allo scoppio della pandemia, in auto o nel suo appartamento in zona Stanga. Il 27enne ha ridotto la minore in uno stato di grave prostrazione manipolandola e sottoponendola a continui ricatti. La ragazzina era soggiogata dalla personalità del giovane, e non riusciva a ribellarsi. Aveva paura delle ritorsioni e non trovava la forza di sottrarsi alle sue morbose richieste. Con il passare del tempo sia la madre e sia la sorella hanno però notato un'eccessiva confidenza tra i due. Messa alle strette, la piccola ha finito per confessare una lunga serie di abusi. Ad ottobre del 2020 la famiglia ha presentato la denuncia in Procura. E la sorella della vittima ha interrotto bruscamente la convivenza con il gelataio.
LE INDAGINI
Il 27enne è stato arrestato la vigilia di Natale dell'anno scorso dalla polizia, giorno del suo compleanno, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare con l'accusa di violenza sessuale aggravata dalla minore età della vittima, appena dodicenne al tempo dei primi approcci, e dai legami di parentela con la piccola. Almeno tre le ragioni che hanno convinto il Gip ad accogliere la richiesta del carcere avanzata dal sostituto procuratore: l'assoluta gravità dei fatti contestati, i concreti rischi di fuga e l'inquinamento delle prove. Le parole della vittima, raccolte da una psicologa, sono state ritenute pienamente credibili dal Gip. Il gelataio si trova tutt'oggi rinchiuso dietro alle sbarre di una cella del carcere di Montorio Veronese.