Da guardia medica a neo mamma: "Ho avuto paura, poi tanta felicità"

Domenica 10 Maggio 2020 di Gabriele Pipia
La dottoressa e neo mamma Monica Biasiolo

MONSELICE - La paura più grande l’ha vissuta a fine febbraio, quando l’ospedale dove avrebbe dovuto partorire è stato chiuso e blindato per l’esplosione dell’emergenza Coronavirus. Il momento più emozionante, invece, porta la data del 31 marzo: Jacopo è nato a Camposampiero anziché a Schiavonia, ma la dottoressa Monica Biasiolo ha potuto scacciare ogni timore. Oggi, nel giorno della Festa della Mamma, si è fatta anche un regalo: «Ho appena saputo di essere entrata nella graduatoria del corso per diventare medico di medicina generale. So che questo 2020 sarà ricordato come l’anno della pandemia, ma a me ha portato una splendida creatura e una bellissima notizia».
A sorridere è un medico di 36 anni, originaria di Monselice, guardia medica a Montagnana dove aveva in cura anche un paziente proveniente da Vo’ e un altro uomo dimesso dall’ospedale di Schiavonia. «Le preoccupazioni legate all’epidemia ci sono state eccome, ma ora è un momento bellissimo» racconta Monica, abbracciando il marito Daniele e stringendo forte a sé il piccolo Jacopo. La sua è una delle tante storie di neomamme che hanno partorito nel bel mezzo dell’emergenza sanitaria, quando tutto è diventato maledettamente più difficile. E lei, da dottoressa, capiva bene quanto la situazione fosse a rischio.
I CONTATTI CON I PAZIENTI
«Avrei dovuto partorire a Schiavonia – spiega ora, mescolando gioia ed emozione – ma l’ospedale è stato chiuso e io sono stata dirottata a Camposampiero. Per me, da Monselice, non è stato certo facile. Il Coronavirus è stato certamente una grande preoccupazione in più, sia per i possibili contatti con i pazienti che avevo seguito a Montagnana sia perché ho vissuto sostanzialmente barricata in casa per evitare contagi. Mi muovevo solo per fare le ultime visite di controllo in ospedale, ma potevo entrare da sola: mio marito era costretto a stare fuori, ad aspettarmi in macchina». Il parto è andato benissimo, «grazie a medici ed ostetriche, che in un periodo così duro hanno fatto un lavoro straordinario» e questa domenica sarò per Monica una giornata indimenticabile. «Io e mio marito andremo a trovare le due nonne, che purtroppo non possono godersi ancora il loro pargolo tenendolo in braccio. Staremo a due metri di distanza, con la mascherina, in cortile. Da dottoressa capisco benissimo l’importanza di seguire queste regole».
Ad agosto Monica tornerà a lavorare in guardia medica e a settembre potrà iniziare la scuola di Medicina generale. «So che dovremo convivere con il virus e che anche alla fine dell’estate qualcuno di positivo che potrà trasmettere il virus ci sarà – allarga le braccia lei – ma la situazione di domani dipende anche e soprattutto da come ci comportiamo oggi». 
MANICARETTI E DOLCI
Ieri intanto, alla vigilia della Festa della Mamma, si è fatta sentire anche l’Appe, l’associazione dei pubblici esercizi padovani. «Ora tocca a noi coccolarle. I professionisti della ristorazione, al pari dei maestri pasticcieri – spiega il segretario Filippo Segato – non vedono l’ora di poter restituire un sorriso a tutte le mamme, molto provate da questo lungo periodo di isolamento, e per la loro festa hanno messo in campo molte ghiotte idee. Perché se è vero che la cucina è stata in qualche modo terapeutica durante il lockdown ed ha permesso a moltissime persone di riversare preoccupazioni e creatività su primi e secondi piatti, nonché dolci casalinghi. La festa della mamma vuole essere una pausa dalla frenetica produzione di manicaretti per lasciare spazio a chi lo fa per mestiere».
In attesa che bar, ristoranti, pizzerie e gli altri pubblici riaprano le proprie porte ai clienti, il “salvagente” si chiama ancora “food-delivery” e “take-away. «Anche noi pasticceri – racconta la portavoce padovana dell’associazione, Federica Luni – siamo in prima linea per questa festività che unisce le diverse generazioni». E gli ordini arrivano anche dall’estero: un figlio che vive in America oggi farà consegnare il dolce preferito da sua mamma a Brusegana, mentre una figlia che abita a Barcellona farà recapitare una torta all’anziana mamma a Chiesanuova.
Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 09:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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