Accelerata sui passaporti in Questura, tra sei mesi fine emergenza e rilasci a regime

Sabato 25 Febbraio 2023 di Elisa Fais
Accelerata sui passaporti in Questura, tra sei mesi fine emergenza e rilasci a regime

PADOVA - «Per normalizzare la situazione ci vorranno ancora sei mesi, ma stiamo andando nella direzione giusta grazie alle misure messe in campo».

Sono le parole del questore di Padova, Antonio Sbordone in merito alle difficoltà legate all’ottenimento dei passaporti. Attualmente i tempi di attesa sono di diversi mesi e risulta complesso prenotare attraverso la piattaforma on-line del Ministero. Ieri pomeriggio attorno alle 17, ad esempio, l’agenda relativa a piazzetta Palatucci risultava chiusa per assenza di posti disponibili. Nel momento in cui si liberano slot, riapre e a quel punto diventa necessario sfogliare settimana per settimana alla ricerca di un appuntamento. La situazione, dunque, può cambiare da un momento all’altro. 


IL QUADRO
«Negli anni prima della pandemia la questura di Padova rilasciava circa 32mila passaporti all’anno, nei due anni della pandemia circa 14mila - afferma il questore Sbordone -. Ora ne mancano da fare 40mila, più quelli dell’anno in corso. Numeri che, in un primo tempo, ci hanno travolto. Ora abbiamo un chiaro piano di rientro, che però ha bisogno di qualche mese per entrare a regime come prima. Basti pensare che, rispetto a quando siamo partiti, stiamo distribuendo più del doppio dei passaporti. Ovvero una media di 200 documenti al giorno».
Diverse le iniziative messe in campo per risolvere la situazione all’Ufficio passaporti della Questura. «Abbiamo esteso l’orario dell’ufficio - prosegue Sbordone - teniamo aperto il sabato e poi attiviamo l’agenda elettronica in fasce orarie diversificate. Agenda che, diciamolo, è maledetta e benedetta insieme perché quando s’intasa s’intasa. Sta funzionando bene la trattazione delle urgenze tramite e-mail e via telefono. Poi ci sarà qualche altra misura, ci sto pensando, ma ne parleremo la prossima settimana. Gli open day, comunque, li escluderei».


L’ORGANIZZAZIONE
Le tempistiche per il documento si confermano dunque lunghe per i padovani dell’intera provincia, con un tempo medio di cinque mesi per, appunto, poter prenotare l’incontro per depositare tutti i documenti necessari. Questo sempre qualora si riesca a trovare uno slot libero, cosa che avviene pressoché solo quando un altro utente già prenotato rinuncia al suo turno. Quando invece vengono progressivamente aperte altre date gli appuntamenti vanno a ruba. Chi invece riesce a superare lo step della prenotazione, ha davanti a sé una strada in discesa: una volta depositati i documenti bisogna tornare in questura con la ricevuta per il ritiro. E in questo caso i tempi sono più corti: si parla di circa un mese di tempo. Altrimenti, a proprie spese, lo si può ricevere per posta. L’Ufficio passaporti della questura è impegnatissimo: sia alle 10.30 che alle 15, quando si aprono le porte per i due turni quotidiani, si trova in media una quarantina di utenti prenotati. 


LA RICHIESTA
A fronte di un problema che dura da mesi e che, lungi dal toccare solo Padova, interessa tutta Italia, a gennaio anche i sindaci hanno iniziato a mobilitarsi. C’è chi ha deciso di contattare direttamente la questura e chi ha espresso il proprio fastidio nelle chat con i colleghi, chi vorrebbe mettere a disposizione stanze e personale e chi si è rivolto alla Provincia. La richiesta si è impennata nell’ultimo anno principalmente per due motivi: il superamento della fase pandemica che ha fatto riesplodere la voglia di viaggiare e l’obbligo di avere il passaporto anche per andare nel Regno Unito, uscito dall’Unione Europea». 

 

Ultimo aggiornamento: 08:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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