Padova contro Pergolettese a Crema, i biancoscudati sbagliano tutto

Prova da dimenticare per i biancoscudati, già sotto 3-0 alla fine del primo tempo. Poi Donnarumma incassa altri due gol

Lunedì 10 Ottobre 2022 di Pierpaolo Spettoli
Un'azione in partita

CREMA - Che batosta, del tutto inaspettata. Sul campo della Pergolettese il Padova rimedia una manita che alla vigilia nessuno avrebbe pronosticato. Tanto bella quanto efficace nelle cinque giornate precedenti, la truppa biancoscudata sprofonda incredibilmente a Crema offrendo la versione peggiore con cinque reti sul groppone quando nelle prime sei ne aveva incassate quattro. Le assenze in attacco, in particolare quella di Liguori (bomber con tre reti), non giustificano una prestazione senza capo ne coda, che deve quanto meno servire da lezione per il prosieguo. Anche se già nell'amichevole di Cesena i biancoscudati avevano preso una pesante imbarcata (4-1) che sembrava essere stata un episodio circoscritto. Invece Valentini e compagni ci sono ricascati, tanto che il passivo di tre reti all'intervallo suonava già come una sentenza. Amplificata nella ripresa da altri due gol di casa, senza contare che nel finale Donnarumma ha evitato due volte il possibile 6-0. Insomma, una disfatta che lascia perplessi.

La seconda di questo campionato con un denominatore comune: quando la squadra va sotto nel punteggio, non la riprende. Era successo a Vercelli, è riaccaduto a Crema. Servirà una profonda riflessione. Per trovare una sconfitta 5-0 bisogna risalire al debutto in serie A con la Sampdoria nel 1994. Intanto la vetta della classifica resta a un punto con l'accoppiata Pordenone (2-0 all'Arzignano) e Novara (sconfitta 3-1 con l'Albinoleffe).

Subito in salita

Si mette subito male. Anche se la palla gol in avvio l'hanno proprio i biancoscudati, con la sponda di Russini a favorire la penetrazione in area di Ceravolo che con il mancino calcia tra le braccia di Soncin. La facilità con la quale la Belva arriva al tiro sembra far presagire che di occasioni ce ne saranno altre, invece il Padova davanti praticamente non si vede quasi più. Dietro invece sono dolori. Il vantaggio dei lombardi nasce da un lungo rilancio a eludere il pressing alto della truppa di Caneo: Valentini sbaglia la lettura e si fa sorprendere da Abiuso, male in seconda battuta il tentativo di rimediare di Calabrese con palla sempre tra i piedi dell'ex Inter che infila Donnarumma con un diagonale. Una decina di minuti ed ecco anche il raddoppio. Curcio, al debutto stagionale dal primo minuto, fa rimpiangere Jelenic facendosi soffiare palla in uscita, Bariti mette in mezzo per Iori che con il piattone centra la traversa, palla buona per il tap-in di testa vincente di Abiuso. A questo punto il Padova prova a scuotersi, ma non è giornata. Subentra la frenesia e anche la lucidità viene meno e la squadra finisce per incassare anche il tris. Ancora una ripartenza di casa con Curcio preso in mezzo da Bariti, altro cross che Iori deposita in fondo al sacco bruciando Valentini e Belli.

L'incubo continua

Nella ripresa Caneo dà fiducia all'undici di partenza, in attesa dell'auspicata reazione. Invece l'incubo continua perché si riparte con il poker di casa. Su un filtrante Calabrese si fa sorprendere in area da Artioli, atterrato da Donnarumma. Rigore che Varas trasforma. Ora gli ultras chiedono di tirare fuori gli attributi. Russini e Curcio impegnano subito Soncin. Ci si mette anche la sfortuna perché la traversa si oppone alla punizione di Dezi. La squadra prova a prendere coraggio e arrivano le prime mosse dalla panchina: dentro Gagliano e Germano (fuori Russini e Calabrese) con Piovanello e Belli che passano a sinistra nei rispettivi ruoli. Proprio Germano evita la manita su Abiuso. Dall'altra parte invece ci prova Valentini in mischia con palla sul braccio di Lambrughi che però è attaccato al corpo. È una giornata nera anche per gli infortuni perché Germano deve uscire lasciando spazio a Ilie, ed entra anche Franchini (Vasic). Pochi istanti e tocca a Radrezza (Cretella). Il Padova attacca a testa bassa alla ricerca di un gol, invece incassa il quinto sigillo dei cremasci: Villa elude Franchini e fredda Donnarumma. Abile nel finale a evitare il 6-0 su Iori e Guiu Vilanova. Finisce con l'incredulità negli occhi.

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