Rabin, apre il park da 490 posti auto

Giovedì 20 Settembre 2018 di Mauro Giacon
Rabin, apre il park da 490 posti auto
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PADOVA Tempo una settimana, anche meno, e non ne sentiremo più solo parlare, lo vedremo in azione. Il park Rabin da 490 posti per le auto, 40 per i pullman 9 per i camper, sarà collaudato martedì prossimo 25 settembre e da quel momento aprirà. Per intero, dal momento che la prima parte, 230 posti auto, era già partita in febbraio. Mancheranno però 50 posti necessari per i lavori sul frontone.
La sistemazione del parcheggio, iniziata nel giugno del 2017, fa infatti parte di un piano più ampio ovvero il restauro del frontone dell'ex Foro Boario che terminerà nell'aprile del prossimo anno. Ma per la caratteristica strategica di questo parcheggio è questa l'opera più importante che la città attendeva. E che conclude almeno parzialmente una storia ricca di attese e di colpi di scena sui quali si potrebbe scrivere un libro.
IL FRONTONEL'assessore alla Cultura Andrea Colasio non molla la presa. «Abbiamo restituito una funzione importante a questo spazio ora organizzato come si conviene a una città di livello europeo. Da qui ora in pochi minuti a piedi oppure in cinque minuti di tram si può essere nelle piazze o agli Scrovegni. Ora tocca a un palazzo che era diventato un magazzino comunale. Abbiamo superato tutti i pareri della Sovrintendenza fino ad ora e possiamo dire che gli spazi restaurati saranno occupati da un supermercato e da una banca. Mentre il Comune avrà una sala convegni. Ma il mio impegno è di portare un ristorante al primo piano, quello che si apre sulla terrazza. La vista è impagabile».
E dato che ci siamo chiediamo all'assessore di due altri interventi al centro delle discussioni di questi giorni. Il Primo è il Selvatico, sul quale il presidente della Provincia è stato critico nei confronti del Comune. «Gli abbiamo scritto una lettera educata per fare un tavolo tecnico. Se c'è un'anomalia, il piano terra è abusivo, forse anche la Provincia non è intervenuta come doveva. Per quanto riguarda il conservatorio scaricare la manutenzione sul Comune in mancanza di una legge completamente in vigore è una responsabilità che si assumerà lui. Ma dovrà parlarne con il ministero prima visto che è di competenza statale ora».
Chiusa la parentesi si ritorna a piazza Rabin che ha la singolarità di essere il primo project-financing della storia patavina. Ovvero un progetto in cui i privati costruiscono e poi gestiscono per un certo tempo prima di restituire il bene alla collettività.
IL PRIMO PROJECTEbbene solo dopo dieci anni di progetti il 2 maggio 2017 il terreno del cantiere e il monumento sono stati consegnati alla Parcheggio e Immobiliare Prato della Valle srl che ha vinto il bando per il project-financing. Un'opera dalla gestazione tormentata quella affidata a Parcheggi Italia spa, Cavagnis Costruzioni srl, Sinloc e Fratelli Gallo srl (oggi Gallo road) riuniti in associazione temporanea d'impresa. Gli imprenditori stessi, Cavagnis e Mazzei un giorno scrissero una lettera alla città in cui lamentavano 15 cambi di progetto per salvare l'ex Foro Boario. Lungo il cammino anche un'indagine da parte della Procura, che si è mossa dopo un esposto, annunciato il 30 maggio del 2016 dall'allora deputato Naccarato del Pd. Il quale sostiene che rispetto alla prima convenzione firmata nel 2009 con i privati il progetto è cambiato radicalmente dunque doveva essere rimesso in gara. In precedenza infatti erano previsti due piani di parcheggi sotterranei, sui quali già Zanonato e Rossi erano critici. Il sindaco Bitonci alla sua elezione nel 2014, rifiutò di concederli tanto che il 17 dicembre 2015 il Comune ritirò il vecchio piano. I privati minacciarono una causa milionaria finché il 28 aprile 2016 i soci approvano lo schema della nuova convenzione con il Comune. La delibera che sancisce il nuovo accordo transattivo è del 27 settembre 2016. 
I NUMERIIl project da 9 milioni prevede oltre ai posti auto il restauro del frontone, costruito fra il 1913 e il 1919 e in stralci successivi l'abbattimento delle gradinate dell'Appiani, un nuovo ingresso all'orto botanico, il restauro del velodromo Monti, il rifacimento di piazzale Santa Giustina e un percorso pedonale in via 58. fanteria. Il Comune concederà l'edificio per 39 anni, portando a casa il 14 per cento dei ricavi della sosta e dei negozi.
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