PADOVA - Entro fine ottobre la Prandina sarà a pagamento mentre attualmente, un posto su quattro viene occupato dai residenti della zona. Il Comune preme l’acceleratore della messa a pagamento dell’ex caserma a ridosso di corso Milano. Della questione si è parlato martedì sera, durante la festa di Coalizione civica a cui hanno partecipato, tra gli altri il sindaco Sergio Giordani e gli assessori arancioni Andrea Ragona, Marta Nalin e Chiara Gallani.
I PROGETTI
«Il mio sogno, compatibilmente con i bilanci di Aps, è quello di liberare prima o poi piazza Insurrezione – ha spiegato il sindaco – per questo è necessario creare un’alternativa alla sosta per il centro. Per prendere ogni decisione, però, dobbiamo confrontaci con la Soprintendenza». Salvo imprevisti, però, a palazzo Moroni l’intenzione è quella di fa scattare le “strisce blu” già a partire dalla fine di ottobre, quindi al massimo tra un mese. Aps, dal canto suo, avrebbe già pronti i parcometri da piazzare all’interno dell’ex caserma. Dal via libera del Comune ci vorranno circa 10 giorni perché tutto sia pronto. Per il momento, però, le aspettative dei commercianti, che da anni chiedono un parcheggio da 1.000 posti auto a servizio del centro storico, sono destinate a rimanere deluse. Una volta messa a pagamento l’area di sosta – con ogni probabilità a ottobre – i posti auto non sono destinati a moltiplicarsi. Non si andrà oltre ai 200 “stalli” attualmente presenti alla Prandina. Il motivo? In vista del progetto definitivo si vuole capire quale, effettivamente, è la richiesta di sosta nell’area. Durante l’incontro di martedì sera, però, non si è parlato solo di Prandina. Discutendo del tram, infatti, Giordani si è lasciato sfuggire di non essere stato un fan della prima ora di Sir 1,2 e 3. «E’ vero – ha concluso il primo cittadino – all’inizio io ero per il filobus, poi Ragona e gli amici di Coalizione mi hanno convinto che il tram è molto meglio».