Parcheggio sotterraneo a due piani da 190 posti nell'ex caserma: il nuovo campus dell'università

Venerdì 9 Aprile 2021 di Mauro Giacon
Il progetto del parcheggio
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PADOVA Nel recupero dell’ex caserma Piave era ipotizzato un park sotterraneo. Ora sappiamo che è definitivo: avrà due piani per 190 posti. Serviranno ai 560 tra professori e personale amministrativo che si recheranno ogni giorno nel nuovo campus delle Scienze sociali, politiche ed economiche dell’Università, a un passo dalla Specola. Senza tanto ferire dunque, mentre per la Prandina dopo “secoli” di discussione non si è ancora approdati a una soluzione definitiva (l’ultima è un parcheggio in superficie di circa 250 posti con destinazione mista a campus culturale) qui anche se “di servizio” il park sotterraneo ci sarà. 
Del resto la sfida è rimettere in piedi il complesso dell’ex caserma Piave, già sede dell’Ufficio leva e del comando della regione militare Nord, in un quadrilatero che ha per confini via Moro e riviera Paleocapa. Siamo a un passo dal castello dei Carraresi e dalla Specola. Con all’interno l’ex convento di S. Agostino e il suo chiostro spettacolare.
L’Università ha ricevuto il bene dal demanio e ha approntato un piano da 51 milioni di euro. Uno dei passaggi è l’approvazione in Comune del Piano di recupero, i cui dettagli sono stati pubblicati in questi giorni e figurano nella home page di padovanet per le osservazioni dei cittadini, dal 13 aprile al 31 maggio.
IL RISTORANTE
La carte raccontano molto di ciò che sapevamo: che cosa andrà negli edifici: aule, biblioteche, laboratori e ora anche dell’affascinante ellisse che caratterizzerà il campus. Anche qui la scelta è stata di intervenire maggiormente a livello interrato e limitare l’intervento fuori terra a due padiglioni per una caffetteria e aule studio che allo stesso tempo serviranno da introduzione al ristorantino, alla biblioteca, all’auditorium e all’Aula Magna del piano interrato.
Ma oltre al fascino c’è la realtà. Il piano stima che il polo attrarrà 4.060 persone ogni giorno. Il 51 per cento arriverà in bici. Il 32 per cento a piedi, il 7 per cento in auto. Come faranno a entrare e uscire visto che oggi esiste un solo ingresso carraio in via Moro e una strettoia larga 4 metri scarsi all’intersezione fra via Euganea e riviera Paleocapa dove passano anche le auto?
L’IMBUTO
Cominciamo dal principio. Si stima che solo per lo scavo del parcheggio in via Moro dovranno passare, per 4 mesi, 15 veicoli pesanti l’ora, tanto che si è pensato addirittura a un impianto di lavaggio per le ruote. Per l’ellisse ne serviranno 10 all’ora. A lavori finiti ci saranno però cinque ingressi ciclopedonali e due carrai divisi fra via Moro e la riviera. Gli esperti hanno posizionato 1.212 stalli per biciclette e 80 posti per le moto. Per quanto riguarda l’incrocio con le entrate e le uscite degli studenti della Vivaldi poco si potrà fare. Al massimo creare due corsie in uscita da via Moro, una per girare a destra per via Euganea e una per andare dritti in via Orsini. Per quanto riguarda la strettoia i palazzi non si possono abbattere dunque sarà ponte S. Agostino a dover dividere il flusso.
In ogni caso si punta ai mezzi pubblici. Con il tram dalla stazione si arriva alla fermata Tito Livio in 7 minuti. Poi altri 11 a piedi e si arriva. Dal capolinea sud sono 12 minuti e altri 12 a piedi dal Prato della Valle. Inoltre nel raggio di 500 metri ci sono 9 fermate di mezzi pubblici.
 

Ultimo aggiornamento: 08:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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