PADOVA Sessant’anni, veterinario, è convinto di avere la cura giusta per Padova.
Dottor Girotto, come nasce l’idea della sua candidatura?
«La mia candidatura è nata a Febbraio su invito del segretario del partito Luca Teodori, sulla scia del discreto risultato ottenuto alle Regionali. A livello veneto abbiamo fatto lo 0,9% ma senza essere presenti a Verona e Belluno. A livello padovano siamo saliti all’1,4%. Ho detto immediatamente sì».
Con quali idee?
«Sono convinto che a Padova ci sia bisogno di cambiare totalmente andazzo, sostituendo il partito dei soldi con il partito della gente. Siamo stufi delle grandi opere e delle grandi spese, ufficialmente fatte per il bene comune anche se in realtà le cose sono ben diverse. Serve investire su altre priorità».
Quali?
«Penso alle piccole imprese e alle politiche della casa. Negli ultimi mesi abbiamo avuto 730 procedure di sfratto nei confronti di famiglie che non riescono a pagare il mutuo. Bisogna fare qualcosa».
La sua è una critica trasversale o ce l’ha con qualcuno in particolare?
«Io ce l’ho con tutte le amministrazioni che negli ultimi vent’anni hanno gestito il Comune di Padova».
Qual è il suo obiettivo alle elezioni del 12 giugno?
«Diventare sindaco e rimanerci per i prossimi 20 anni. Le va bene?».
Più realisticamente?
«Entrare in consiglio comunale. Ma non voglio porre limiti alla divina provvidenza».
Molti vostri oppositori vi fanno questa critica: fondate tutti i vostri ragionamenti sull’ideologia No Vax ma non avete un progetto politico.
«Nessuno si è preso la briga di interessarsi davvero. Siamo stati demonizzati fin dall’inizio ed etichettati come cretini No Vax che non capiscono nulla. La realtà è che siamo persone mediamente informate più della media».
Resta fermamente contrario al vaccino?
«Sono contrario ad un siero sperimentale attraverso il quale molte categorie sono state ricattate».
Con i vaccini, però, i decessi sono drasticamente calati.
«Il vaccino non evita di prendersi la malattia e nemmeno di trasmetterla. E i dati dicono che continuano ad esserci tanti decessi anche tra i vaccinati. E gli effetti negativi, dagli ictus ai problemi cardiaci, ci sono eccome».
Nelle proteste di piazza si sono fatti sentire anche tanti negazionisti della pandemia.
«Sono un sanitario, sarei un idiota a negare il virus e i morti. Io critico la gestione pessima da parte del governo, senza puntare per esempio sulle cure domiciliari».
Passiamo alla città. Il futuro tram Rubano-Vigonza divide centrodestra e centrosinistra, lei da che parte sta?
«Io sono contrarissimo, lo dico dal 2006. Questo tram ha costi di gestione spaventosi, è un mezzo superato ed è fatto con scarsa qualità visti i ripetuti guasti. Con prezzi 10 volte inferiori si avrebbero bus elettrici modernissimi».
Un altro tema caldo è quello dei parcheggi. Bastano o ne servono altri?
«I parcheggi mancano ed è frutto di scelte sciagurate prese da amministrazioni pseudo-ecologiste che hanno voluto precludere l’accesso delle auto in centro. È un’idiozia. Guardiamo a Verona e al suo parcheggio multipiano in centro. Perché non si può fare uguale a Padova in piazza Insurrezione?».
Altre critiche a questa giunta?
«L’ho già detto. Qui governa il partito dei soldi, dei grandi gruppi finanziari disposti a qualunque spesa pubblica anche se non serve i padovani».
C’è qualcosa di questa amministrazione che invece ha apprezzato?
«L’Urbs Picta è una cosa positiva, ma non è merito loro. Hanno solo portato a termine il lavoro».
Nel primo mese da sindaco cosa farebbe?
«Darei un indirizzo strategico importante per aiutare le Partite Iva e cercherei di recuperare il maggior numero possibile di case popolari».
Ha criticato aspramente Giordani. In caso di ballottaggio tra i due sfidanti favoriti lei che farebbe? Si orienterebbe sulla sponda di Peghin?
«È prematuro parlarne, noi facciamo la nostra corsa».
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