Il Palio dei 10 Comuni attira oltre 5 mila persone dopo due anni di stop causa pandemia: vince Urbana

La manifestazione ricorda l'incendio che Ezzelino da Romano appiccò a Montagnana nel 1200

Lunedì 5 Settembre 2022 di Enrica Marchetto
Un momento dell'incendio al Palio di Montagnana

MONTAGNANA - Tanta era la tensione e la felicità sui volti delle oltre 5 mila persone tra visitatori, partecipanti e personaggi pubblici alla quarantaseiesima edizione dell'evento dell'anno, il Palio dei 10 comuni a Montagnana. Dopo due anni di stop forzato, causa pandemia, la voglia di ritornare a festeggiare in grande stile è tanta. E così è stato. Per tre giorni di seguito, infatti, la città murata è stata invasa da profumi e colori medioevali, dal mercatino in tema, onnipresente in tutto il centro storico, allo spettacolare incendio della Rocca degli alberi illuminata a giorno dai fuochi d'artificio, a ricordo dell'incendio che il crudele Ezzelino da Romano appiccò a Montagnana nel 1200.

Ma l'attesa è stata tutta rivolta al Palio, chiamato gentile perché i cavalli dovevano sostenere solo il peso di chi li cavalcava, dato che non vi erano né sella, né speroni né tantomeno frustini a rendere nervosi i poderosi animali. Una corsa difficilissima, su un percorso fatto di due rettilinei e due secche curve a U. Quattro i cavalieri partecipanti, i migliori delle due batterie disputate durante le calde ore del pomeriggio. Ad essi sono affidate tutte le speranze e i propositi di un anno.

La sfida a quattro

La corsa parte, terribile e solenne come deve essere un avvenimento unico e decisivo, tre giri del campo, un attimo che dura un anno. A trionfare i colori gialloverdi di Urbana grazie al fantino Federico Guglielmi in sella a Zilla. Secondo è arrivato Montagnana con Alessandro Cersosimo che ha cavalcato Espoir de Brume mentre terzo Megliadino San Vitale con Rocco Betti in sella a Zeus Zeno. A chiudere la batteria dei quattro finalisti Masi con Luca Fin e Remo Secondo, che non conclude i tre giri previsti. Al vincitore è stata consegnata un'opera realizzata dall'artista padovano Raffaele Minotto, mentre al vincitore montagnanese della tenzone dei Gonfaloni è stata consegnata un'opera realizzata dall'artista Alessandro Rinaldi, anch'egli padovano. Un palio dalle forti emozioni, fin dal pomeriggio quando hanno sfilato per le vie del centro storico oltre mille figuranti (dame, cavalieri, musici, medici, armigeri). Tamburini e sbandieratori hanno dato esibizione di grande maestria tra gli applausi del pubblico.

La rievocazione storica

Una grande festa che ha ridato lustro alla Montagnana di una volta rievocando egregiamente la vicenda di Ezzelino da Romano, discendente di una famiglia tedesca che aveva seguito l'Imperatore Ottone III nelle sue spedizioni in Italia. La prima volta che le vicende di Ezzelino s'incontrarono con quelle del Montagnanese fu nel 1210: alleato di Padova giunse ad Este con le sue truppe per un'incursione punitiva contro il Marchese d'Este, Aldovrandino. Il marchese aveva sequestrato molte mercanzie che provenivano da Montagnana ed erano dirette a Padova. Giovanissimo, si distinse tra tutti per la perizia con le armi e la sua abilità nel condurre le milizie. Cercò d'espugnare Montagnana cingendola d'assedio: nella cittadina avevano trovato rifugio numerosi suoi nemici, soprattutto vicentini. Aveva eretto diverse torri e si preparava all'assalto. Mentre era preso ad ispezionare la torre più alta, un gruppo di Montagnanesi compì una disperata ed improvvisa sortita, riuscendo a portarsi sotto la torre ed incendiarla. A stento Ezzelino si sottrasse alle fiamme, ma molti dei suoi capitani morirono. In quelle condizioni fu costretto a togliere l'assedio e rientrare con le sue schiere a Verona, non prima di lanciare un terribile monito: verrà il tempo in cui i vivi invidieranno i morti. Pochi anni dopo, nel 1242, ritornò sui suoi passi e mise a fuoco la città. L'incendio divampò terribile nella notte, divorando le palizzate delle difese e le abitazioni civili. Il fuoco si levò alto rischiarando la campagna attorno e il mattino dopo, Ezzelino entrò, vincitore, in Montagnana. Subito si preoccupò di costruire una solida posizione difensiva ed edificò un'alta torre di mattoni che ancora oggi si può ammirare vicino al castello di Porta Padova: il mastio di Ezzelino.

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Ultimo aggiornamento: 08:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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