Il grido di Patrizia, titolare di una palestra: «Non pago l'affitto di casa da maggio e sto mangiando con i ristori»

Venerdì 29 Gennaio 2021
Il grido di Patrizia, titolare di una palestra: «Non pago l'affitto di casa da maggio e sto mangiando con i ristori»

PADOVA - «Non so cosa accadrà, per ora vado avanti con le lezioni online». Patrizia Salviato, titolare della palestra Enjoy Fitness Club in Galleria degli Scrovegni, è un fiume in piena. «Non pago l'affitto di casa da maggio e sto mangiando con i ristori.

Sono molto delusa, su questo governo non conto più». 


Riuscirà a riaprire la palestra? 
«Non lo so. Le spese sono davvero tante, i costi fissi sono rimasti. Vedremo quando sarà il momento, ovviamente la speranza è quella di tornare in sala macchine come un tempo anche se con gli accessi contingentati e tutto ciò che servirà».

 


Cosa sta facendo nel frattempo?
«Già da due anni studio marketing digitale. Dal 5 febbraio sarà attiva una piattaforma con diversi contenuti caricati da me e dai miei istruttori. In pratica è come se avessi aperto un'altra attività, anche qui investendo del denaro ovviamente». 


Il web come salvezza delle palestre?
«Non esattamente, il discorso è un po' più complicato. Per attività di gruppo va bene, invece di essere in dieci in una stanza si è in dieci su Zoom. Per altri tipi di attività, come quelle che coinvolgono le macchine, è un problema a meno che l'istruttore non vada a casa del cliente però non so quanto possa funzionare. Io non mi fiderei, proprio per il Covid, e credo nemmeno il cliente. Poi ci sono da considerare le attività individuali che sono saltate, magari a persone con bisogni specifici. La situazione è drammatica, ho colleghi disperati».


Per esempio? 
«Sa che ci sono persone che dormono in palestra perché hanno perso la casa? Ci saranno delle conseguenze a questa chiusura prolungata e saranno conseguenze sociali durissime, per non parlare della salute delle persone. Tanti clienti mi chiamano perché sono aumentati di peso e non se ne deve fare una semplice questione di linea. Possono esserci persone con delle patologie che devono fare un particolare tipo di attività fisica, altre che cominciano ad ammalarsi».


Ma i ristori non sono arrivati? 
«Bazzecole. Sono arrivati ai collaboratori, chi ha ricevuto di più chi meno, ma quelli dati ai gestori delle palestre non sono minimamente sufficienti a coprire i debiti e le spese che abbiamo dovuto affrontare sinora. Chi riaprirà sarà come se stesse aprendo l'attività per la prima volta».


In che senso?
«Dobbiamo rimborsare gli abbonamenti. Io ne ho cinquemila. Anche se riaprissi ora le cose non sarebbero a posto. Abbiamo affitti, spese condominiali, spese fisse arretrate e tutto si accumula». 


Qual è la cosa che vi fa più arrabbiare?
«Ci hanno fatto spendere soldi per mettere in sicurezza le palestre e anche i clienti erano consapevoli, non c'era bisogno di dire di rispettare le distanze, lo facevano da soli».
Si. Mo.

Ultimo aggiornamento: 12:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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