«Aiutatemi a ritrovare la medaglietta del papà, è un ricordo del suo scudetto». Il padre è morto per un male a 35 anni

Lunedì 19 Dicembre 2022
Doriano Masiero

MONSELICE (PADOVA) - (G.B.) «Aiutatemi a ritrovare la medaglietta del papà, è un ricordo del suo scudetto». Chiede supporto Matteo Masiero, 41enne di Monselice, che assieme al fratello Francesco e a mamma Nicoletta sta cercando senza sosta la collanina con la medaglia appartenuta al padre Doriano. Era stata regalata dalla società sportiva a tutti gli atleti del Sanson Rovigo Rugby, squadra vincitrice del campionato 1978-1979. Davanti vi sono raffigurate le due torri rodigine e dietro è incisa una frase in ricordo dello scudetto. Una medaglietta in oro inserita su una collana di gomma, da cui Nicoletta non si separa mai. La indossa da quando, nel 1986, il suo Doriano è scomparso a soli 35 anni per un male incurabile. Ma venerdì sera la signora ha perduto l'affezionato ricordo: stava andando a San Pietro Viminario per la recita natalizia del nipotino e, una volta arrivata a scuola, si è accorta che la collana non c'era più. «Probabilmente l'ha persa salendo o scendendo dall'auto - spiega Matteo - Ma in macchina non c'è.

Per questo, crediamo che sia o nelle vicinanze di casa o nei pressi dell'asilo».


In casa Masiero, il rugby è una questione importante: i ragazzi sono cresciuti praticando questo sport e onorando la memoria del loro caro, papà. Doriano era nato a Rovigo nel 1951 e aveva iniziato a giocare a metà degli anni '60 nelle giovanili della squadra cittadina. Grazie al talento e all'impegno, era arrivato in prima squadra, dove si era guadagnato il ruolo di titolare. Un pilone forte e generoso, che riuscì a vincere sia lo scudetto del 1976 che quello del 1979. Era un Rovigo da favola quello allenato dal gallese Carwyn James, figura carismatica scesa in Polesine dopo una carriera piena di vittorie in patria. «Per Rovigo fu qualcosa di incredibile - racconta Matteo - Un po' come se Ancelotti andasse ad allenare una squadra di calcio di provincia». Un mondo diversissimo, in cui il rugby veniva praticato solo a livello amatoriale da chi aveva sana passione. Certo, qualcosa veniva riconosciuto, ma non uno stipendio per poter mantenere una famiglia. Di lavoro, infatti, Masiero faceva il commerciante e gestiva un negozio di modellismo e cornici su misura, l'Artecasa che ancora si trova in via Oroboni. Dopo la nascita di Matteo, si era ritirato dall'attività sportiva per dedicarsi alla famiglia, ma la sua serenità era stata presto interrotta dalla scoperta della malattia che lo avrebbe strappato alla vita nel giro di qualche tempo. Per questo quella medaglietta significa tanto. Matteo Masiero chiede aiuto: «Se la trovate, fatela avere a me, a mia mamma o alle forze dell'ordine. In caso contrario, confidiamo nei vecchi compagni di squadra di papà. In qualche modo, potremmo rifarne una uguale».

Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 10:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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