Fine di un incubo: padre assolto dall'accusa di maltrattamenti e violenza sessuale

Venerdì 8 Ottobre 2021 di Marco Aldighieri
TRIBUNALE Un padre è stato assolto dalle accuse di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale

PADOVA - Un 50enne, padre di due figli, è stato vittima di un incubo giudiziario iniziato nel 2019.

L’uomo si è trovato alla sbarra per difendersi dai terribili reati di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale ai danni dei suoi due bambini. Difeso dall’avvocato Emanuele Fragasso, l’altro giorno davanti ai giudici del Tribunale collegiale ha ottenuto giustizia: è stato assolto con formula piena. 


I FATTI
Tutto è cominciato secondo l’accusa nel 2015, ma l’episodio cruciale si è registrato nell’autunno del 2017 quando una maestra d’asilo di uno dei due fratellini, si è accorta di alcuni segni sul collo del bambino. L’insegnante ha avvisato i Servizi sociali e l’Ulss. Qualche settimana più tardi, un pediatra ha convocato i due genitori diagnosticando come quei segni rossi sul collo del piccolo fossero stati la conseguenza di alcuni morsi. Il 6 dicembre, sempre del 2017, la donna ha denunciato ai carabinieri il marito per maltrattamenti in famiglia. Secondo lei sarebbe stato lui a mordere il figlio, ma non solo avrebbe accarezzato nelle parti intime sia il maschio e sia la femmina. 
E poi lei sarebbe stata minacciata e umiliata, e in una occasione la avrebbe minacciata anche un coltello. Oltre alla denuncia penale, la donna ha messo in piedi una causa civile per avere l’affidamento dei figli, la casa e l’assegno di mantenimento. 


IN AULA
Il 9 agosto del 2019 il padre di famiglia è stato rinviato a giudizio davanti al giudice del Tribunale monocratico per il solo reato di maltrattamenti in famiglia. Ma il giudice, in accordo con il pubblico ministero, prima dell’inizio del dibattimento ha ravvisato gli estremi anche per il reato di violenza sessuale su minori. Così ha trasmesso gli atti al Tribunale collegiale. 
Durante il processo la mamma, forse pentita, ha ritrattato soprattutto la parte delle presunte violenze sessuali sui due figli. È rimasta in piedi solo l’accusa di maltrattamenti in famiglia e il pubblico ministero Roberto D’Angelo ha chiesto una condanna a cinque anni. Ma l’avvocato Fragasso ha dimostrato come tutte le accuse mosse al suo cliente fossero infondate e dettate dalla sola testimonianza della ex compagna. Come quella volta della minaccia con il coltello, quando in realtà il 50enne stava solo pulendo il pesce. E poi era lei, nonostante la separazione già in atto, a essere d’accordo nel fare dormire la piccola con il padre a dimostrazione che di lui si fidava

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