Padova. Padre assente sostiene di non aver saputo della gravidanza, finisce in tribunale. C'è il test del Dna, al laboratorio lui ignora la figlia

Lo scorso 7 febbraio i tre, il professionista da una parte, madre e figlia dall'altra, si sono incrociati nei laboratori dell'Istituto di Medicina legale dell'Università. Si sono completamente ignorati

Martedì 7 Marzo 2023 di Luca Ingegneri
Fatto il test del Dna (foto Pexels - Dương Nhân)

PADOVA - La ventiduenne studentessa di origini senegalesi in attesa del riconoscimento di paternità è con ogni probabilità la figlia di un notissimo professionista padovano, oggi 73enne. La perizia medico legale sul Dna ha stabilito un'affinità del 99,8%, al termine di una comparazione a tre.

Al test si è sottoposta infatti anche la madre della giovane, una 46enne senegalese, attualmente residente in Spagna, dove lavora come badante. La donna ha accettato di sobbarcarsi la trasferta a Padova.

L'incontro a Medicina legale

Lo scorso 7 febbraio i tre, il professionista da una parte, madre e figlia dall'altra, si sono incrociati nei laboratori dell'Istituto di Medicina legale dell'Università. Si sono completamente ignorati. Neppure un cenno di saluto. Era la prima volta che la ragazza vedeva da vicino l'uomo che la madre le ha sempre indicato come suo padre. Tre anni fa si era decisa ad affrontarlo di persona. Conosceva l'indirizzo dello studio, in pieno centro. Per quattro giorni consecutivi si era piazzata nel bar prospiciente l'attività del genitore. Contava di vederlo, di potergli dire che quella ragazza dalla carnagione chiara, con i capelli ricci, era sua figlia. Purtroppo non era riuscita a vederlo. Stavolta avrebbe potuto finalmente incontrarlo. Ma l'uomo ha evitato qualsiasi tipo di contatto. La studentessa, oggi residente a Nizza, in Francia, dove è ormai ad un passo dalla laurea specialistica in Marketing e Strategia commerciale, l'ha vissuto come un affronto. Ed è scoppiata in un pianto irrefrenabile, a stento consolata dalla madre.

In tribunale

Le parti si ritroveranno il prossimo 15 maggio in tribunale, davanti al giudice Federica Di Paolo, per la prima udienza istruttoria. Il professionista è assistito dall'avvocato Annamaria Bernardini De Pace, mentre gli interessi della ragazza sono curati dal legale Sofia Tremolada. La madre è infine tutelata dalle avvocatesse Valentina Menegatti ed Elena Zaggia. Ora che il passaggio obbligato del test sul Dna ha prodotto un risultato di certezza pressoché assoluta non dovrebbe essere complicato ottenere la dichiarazione di paternità. La controversia sarà quindi di natura squisitamente economica.

Lo scontro

La linea difensiva del professionista è nota da tempo. Il 73enne non nega la paternità quanto piuttosto la completa assenza di comunicazioni sulla gravidanza. Dice di non essere mai stato informato della nascita della figlia. A tal riguardo avrebbe preannunciato una richiesta di risarcimento danni nei confronti della donna. L'ex moglie (i due hanno contratto un regolare matrimonio a Dakar secondo la religione islamica che non consente rapporti extraconiugali, ndr) sostiene di avergli spedito lettere, messaggi e persino le fotografie ed il certificato di nascita della bimba. «Lui sa che esisto - aveva raccontato la studentessa al Gazzettino - gli abbiamo inviato fotografie, la corrispondenza con mia mamma e persino il certificato di matrimonio». Non vi sarebbero però prove dell'avvenuta ricezione di questi documenti. Le difese di madre e figlia avrebbero più di un asso nella manica. Sarebbero in grado di dimostrare, documenti alla mano, che il professionista non solo era a conoscenza della gravidanza della moglie ma che avrebbe preso a pretesto un sospetto di tradimento per piantarla in tronco. «Quando si sono conosciuti - ha raccontato la ragazza - la mamma aveva appena ventuno anni. Secondo la fede mussulmana non potevano tenere in piedi la relazione al di fuori del matrimonio. Hanno quindi deciso di sposarsi. Papà ha dovuto assumere un nome arabo. Per oltre un anno ha fatto la spola tra Padova e Dakar. Veniva a trovarla in media una volta al mese. Quando la mamma gli ha comunicato che era rimasta incinta è letteralmente sparito. Sapeva benissimo di avere concepito una figlia ma non ha mai voluto conoscermi. Mia madre ha dovuto mantenermi da sola». 

Ultimo aggiornamento: 21 Aprile, 11:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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