Come cambia la città. Il piano Giordani: quartieri-villaggio e tram nei Comuni

Martedì 2 Marzo 2021
Come cambia la città. Il piano Giordani: quartieri-villaggio e tram nei Comuni
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PADOVA - Come sarà la città dopo la pandemia? «Dobbiamo pensare a un nuovo modo di abitare» ha detto il sindaco ieri in consiglio comunale presentando il documento di 110 pagine Padova 2030 base per la redazione concertata del nuovo Piano degli Interventi, che stabilirà previsioni di trasformazione ed espansione da qui a 5 anni.

Lo studio è stato redatto dall'archistar milanese Stefano Boeri. «Questa è la fine della città moderna - ha continuato - al centro ci sarà l'ambiente: pianteremo due alberi per ogni abitante». «Quanto ai centri commerciali non ne capisco la proliferazione. Il nostro obiettivo invece è la rigenerazione urbanistica e ambientale».


QUARTIERI BORGO

Il concetto base è la trasformazione dei quartieri in nuovi centri. Con due effetti: evitare le concentrazioni di massa che abbiamo visto in questi giorni. E non trasformarli in dormitorio. Il borgo urbano è una zona con un'autonomia di servizi che consenta a tutti di poter accedere a piccole imprese, scuole e servizi sanitari entro un raggio geografico di 500 metri e un raggio temporale di 15/20 minuti, a piedi o al massimo in bicicletta. Una città fatta di villaggi urbani autosufficienti, ognuno dei quali però ospita anche una funzione di interesse generale, al fine di evitare forme di isolamento o eccessivo localismo in generale.


RIDUZIONE DI SUOLO

Padova ha la maggiore percentuale di consumo di suolo del Veneto, 49.5 per cento. La riduzione del consumo di suolo passa attraverso il recupero della città esistente. Insomma l'obiettivo è costruire sul costruito. Boeri ricorda che Padova possiede circa 82.000 metri quadrati di aree urbane dismesse o sottoutilizzate, è utile quindi una prima mappatura dei principali luoghi, per innescare un processo di rigenerazione diffusa della città. Tra queste aree, di grande interesse sono le strutture dell'ex macello comunale e le ex caserme.


SCUOLE E OSPEDALE

In questa ottica i quartieri periferici saranno le nuove e future centralità urbane e dovranno ospitare sempre più servizi, come ad esempio il potenziamento dei servizi sanitari con il progetto del nuovo Polo ospedaliero nel quartiere San Lazzaro. Le scuole devono diventare il principale luogo di aggregazione della vita pubblica e sociale, veri epicentri dei quartieri e della città che possono funzionare in tutte le ore del giorno, in tutti i giorni dell'anno, per tutte le età e per tutti i cittadini: giovani, associazioni di quartiere, imprese creative.


VERDE E PARCHI

Fondamentale la riforestazione del territorio con la realizzazione del parco delle Mura e del parco dei Fiumi. Inoltre nelle aree di agricoltura urbana l'architetto suggerisce di creare un nuovo mix funzionale con attrezzature sportive.


L'ASSE STRATEGICO

Il nodo fondamentale fra ricerca e business viene individuato nel quadrante stazione-fiera-Zip. Quest'ultima dovrebbe diventare un eco parco industriale di livello internazionale all'interno di un asse a spessore dinamico e variabile che comprende la filiera del terziario e dei servizi di alto livello, le reti digitali ed energetiche e la mobilità slow. Padova Soft City riguarda la stazione ferroviaria, la Fiera, il centro direzionale La Cittadella, l'incubatore d'impresa Start Cube e il Net Center, includendo ben 6.126 imprese di servizi innovativi e tecnologici tra engineering, informatica, ricerca e sviluppo, comunicazione, marketing e finanza. Ciò significa sollecitare i vari attori in gioco in primis Assindustria Veneto Centro e Università.


LE INFRASTRUTTURE

Però senza collegamenti non si va da nessuna parte. Dunque fare il Sir3 e prolungare la linea esistente Sir 1, a nord fino a Cadoneghe e a sud fino ad Albignasego/Maserà. Sviluppo della linea Sir 2 a est, dalla stazione centrale fino a Vigonza e a ovest fino a Rubano; prolungamenti della futura linea Sir3 andando fino ad Agripolis. Restano grandi nodi da sciogliere: chiudere l'anello del Gra, migliorare la Castagnara, mettere a tre corsie la tangenziale est entro l'inaugurazione del nuovo ospedale.
Mauro Giacon

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