La campagna di vaccinazioni: al Bo uno su cinque rifiuta AstraZeneca

Martedì 23 Marzo 2021 di Elisa Fais
La campagna di vaccinazioni: al Bo uno su cinque rifiuta AstraZeneca

 PADOVA - Dopo lo stop della scorsa settimana, è ripartita la campagna di vaccinazione del mondo universitario nella sede della Croce Rossa. Nella giornata di ieri ha rifiutato di vaccinarsi con AstraZeneca il 17% dei convocati, cioè 127 su 760. Oggi si chiude con la somministrazione delle prime dosi tra gli universitari, complessivamente hanno aderito in 6mila. AstraZeneca è riservato anche al personale della scuola.

Nel fine settimana l’Ulss 6 Euganea ha registrato 561 disdette tra insegnati e operatori scolastici, ha detto “no” al vaccino un docente su cinque. Su 3.062 convocati, hanno ricevuto il siero anglo-svedese in 2.501.


Nonostante le defezioni dovute ai timori su AstraZeneca, la campagna vaccinale continua a pieno ritmo all’Ulss 6 Euganea. Ieri in Fiera e nei cinque punti provinciali le somministrazioni sono proseguite con Pfizer e Moderna. Nei giorni scorsi il Dipartimento di prevenzione dell’Euganea ha inviato 6.200 lettere di convocazione alla classe 1937, e ieri si è iniziato anche con loro, pur continuando con i nati nelle classi 1938, 1939, 1940. Tra qualche settimana toccherà agli under 80, che saranno vaccinati anche dai medici di base del territorio. La sede della Croce Rossa si conferma come hub vaccinale di riferimento, a sostegno dell’Ulss 6 Euganea. Entro questa settimana si parte anche con le vaccinazioni dei vigili del fuoco, del personale del Tribunale e della Procura della Repubblica di Padova.

«Riusciamo a vaccinare 900 persone al giorno – dichiara il presidente Cri Padova, Giampietro Rupolo - Mettiamo in sicurezza cluster di popolazione fondamentali per il funzionamento società. L’obiettivo è farci tornare ad una vita normale». La campagna vaccinale per il personale universitario rappresenta una sfida vinta. «Un risultato ottenuto grazie a competenza, coraggio e umiltà nell’agire – sottolinea il direttore sanitario Cri, Maria Laura Chiozza -. Croce Rossa e Università hanno studiato un processo organizzativo che ha funzionato». Il dato sulle defezioni con AstraZeneca, però, preoccupa. «Ci sono 30 milioni di inglesi vaccinati con AstraZeneca, non sono stati segnalati rischi ed è stato registrato un crollo della mortalità del 95% - ricorda il professor Stefano Merigliano, presidente della Scuola di Medicina -. I dati parlano chiaro. In Azienda ospedaliera ad oggi abbiamo sono solo dodici positivi su 8mila dipendenti, mentre a dicembre i contagiati erano 300. La vaccinazione ha cambiato tutto, la curva si è azzerata, chi si vaccina è veramente al sicuro». La Scuola di Medicina nelle prossime settimane metterà in gioco quasi 1.500 tra specializzandi e medici in formazione per velocizzare la campagna vaccinale destinata alla popolazione.
Ieri, nella sede della Croce Rossa, sono stati chiamati studiosi e amministrativi. Non ha avuto alcun dubbio Cristina Fontecha, 27 anni, ricercatrice d’area biomedica. «Sono originaria della Spagna, sono in Italia da gennaio – dice - Non ho paura del vaccino di AstraZeneca, non credo sia pericoloso. Comunque, essendo molto giovane, credo che sarebbe stato giusto dare la priorità a persone più anziane di me». La pensa così anche Mattia Miolato, 23 anni, studente e tutor nelle lezioni in presenza del corso di Informatica. «Ero già pronto la settimana scorsa, per me non è cambiato nulla. Finora è stata dura, la vita universitaria è completamente cambiata con la pandemia».
 

Ultimo aggiornamento: 08:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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