​Padova. Tram a singhiozzo e deragliamenti: «Adesso basta, meglio i bus elettrici»

Mercoledì 24 Luglio 2019 di Luisa Morbiato
Padova. Tram a singhiozzo e deragliamenti: «Adesso basta, meglio i bus elettrici»
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PADOVA L'incidente occorso al tram lunedì in Stazione ha rinfocolato le polemiche sull'opportunità di realizzare le altre due linee. «L'obsoleto tram di Padova deraglia dopo appena un mese dall'ultima uscita alla Guizza dove per miracolo nessuno si è ferito gravemente. In Piazzale Stazione dice Liliana Gori portavoce del Comitato No Rotaie è deragliato ad una velocità ridottissima e ciò spaventa ancor di più poiché lascia intendere che è pericoloso a prescindere alla velocità». 
 
PAURA«È un mezzo di vecchia concezione che a Padova sembra essere una forzatura mentre il mondo, Italia compresa, volge l'interesse verso i bus elettrici perché molto più sicuri, economici ed ecologici: la nostra città cosa aspetta? La coscienza ambientale e di sicurezza dei cittadini nel trasporto pubblico deve essere il primo tassello, non ci interessa un introito di 56 milioni se poi a pagare economicamente siamo sempre noi cittadini nel bene e nel male - chiude Gori - Il tram non deve essere un giocattolo personale ma una utilità collettiva. Confidiamo che non ci siano altri pericolosi deragliamenti per i passeggeri, gli autisti, i pedoni o i mezzi privati. Ma, purtroppo, c'è da aspettarsi di tutto da questo obsoleto tram su rotaia». 
LA POLEMICA«Siamo stufi, si deve pensare al bene della città e a offrire un servizio efficiente ai cittadini, non un mezzo dai costi di gestione astronomici - afferma Francesco Nicoletto, Comitato No Tram - meglio i moderni bus elettrici e siamo anche stanchi della poca chiarezza e dei rimpalli di responsabilità che arrivano da BusItalia». 
Sull'ultimo sinistro si alzano anche le voci dell'onorevole Raphael Raduzzi e del Consigliere Giacomo Cusumano (M5S). «Un altro deragliamento. Ormai abbiamo perso il conto di quante volte ci troviamo in questa situazione. Questa volta la causa è inspiegabile visto che non è avvenuto a una velocità sostenuta in quanto era in manovra. Se questo episodio non è sufficiente per far capire che questo mezzo è totalmente inadeguato e obsoleto, non sappiamo più che fare di fronte a un'amministrazione così cocciuta. È incomprensibile che il vicesindaco Lorenzoni continui a sostenere una tecnologia che ha da sempre dimostrato la sua pericolosità chiudono oltre a questo si vogliono costruire due nuove linee con dei tram acquistati 10 anni fa dai comuni di Latina e L'Aquila che ora sono fermi a marcire in depositi. Acquistare mezzi vetusti senza nessuna possibilità di averne di nuovi è assurdo e anacronistico e denota una mancanza di visione per la mobilità del futuro per la città. Noi abbiamo progetti totalmente differenti per Padova che merita mezzi puliti, sicuri e all'altezza delle aspettative dei migliaia di cittadini che tutti i giorni usano i mezzi pubblici».
IN CONSIGLIOLapidario il consigliere Eleonora Mosco, gruppo misto. «Errare è umano perseverare è diabolico - afferma - Il vicesindaco invece di annunciare di voler acquistare mezzi fermi da anni per implementare le linee, si renda conto della realtà di un mezzo che costa ai cittadini è si mostra sempre meno sicuro». 
«Le rotaie ogni giorno ormai si dimostrano una soluzione superata - commenta il consigliere Alain Luciani, Lega - Lorenzoni in quanto commissariato venga fermato. Oggi esistono soluzioni tecniche, ad esempio la guida ottica, che permettono di non devastare con cantieri una città e di offrire ai cittadini un servizio efficiente e sicuro». 
Il metrobus non crea disagi solo per i frequenti guasti e la conseguente entrata in servizio degli autobus sostitutivi o per i numerosi incidenti causati dalle rotaie. Da ieri infatti dal capolinea nord di Pontevigodarzere alla Stazione, sono al lavoro gli operai per un'accurata manutenzione delle rotaie. Lavori che hanno causato intasamenti del traffico, autobus compresi, trasformando via Aspetti in un unico lungo serpentone di auto con code e conseguenti notevoli ritardi in tutto il quartiere Pontevigodarzere-Arcella.
Luisa Morbiato
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