«Truffa? No, diffamazione». Chiesto il processo per lo chef Rugiati

Venerdì 2 Novembre 2018 di Lino Lava
Il video di Simone Rugiati
9
PADOVA - Il video del cuoco Simone Rugiati, trasmesso in diretta su Facebook la sera del 24 agosto 2017, era stato visto in poche ore da 270 mila persone. 
 


«Sono intollerante al liquido di conservazione del granchio in scatola - affermava nel video Rugiati - Ho preso un piatto di astice e ho sentito che dentro c’era quel liquido. Sono così incazzato che vi faccio vedere dove sono a cena. Se questa è la ristorazione italiana, mi vergogno». Il giovane cuoco, noto su Canale 5, Gambero Rosso Chanel e Rai2, era davanti al ristorante e pizzeria “Stecca”, in via Giordano Bruno 42. Diffamazione: è  questa ora l’accusa dalla quale dovrà difendersi il cuoco.
 
Rugiati, 37 anni, originario di Empoli e residente a Milano, il 6 dicembre dovrà presentarsi all’udienza preliminare di rinvio a giudizio davanti al giudice Domenica Gambardella, parti civili Massimiliano Liggieri e Michela Stecca, titolari del ristorante, assistiti dall’avvocato Massimo Munari.
Nel capo d’imputazione si affermava che il cuoco «riprendendosi davanti al ristorante, commentava quanto a suo dire gli era appena accaduto all’interno del locale e precisamente nel piano Sushi Su e accusava la società di servire pesce in scatola anziché pesce fresco così mettendo a rischio la salute delle persone nonché offendeva l’onore e il decoro e la reputazione personale e professionale dei proprietari e amministratori» Michela Stecca e Massimiliano Liggieri.
AFFERMAZIONI
Nel fascicolo giudiziario c’è il filmato trasmesso da Facebook, sequestrato dal giudice delle indagini preliminari Mariella Fino. Nell’ordinanza il giudice Fino affermava che non è stato espresso il diritto di critica. Ma il filmato contiene «affermazioni altamente denigratorie (riguardanti non solo la qualità del cibo, ma anche il pericolo di intossicazione) e false; lo stesso Rugiati avrebbe affermato di non aver assaggiato il piatto servitogli; risulta agli atti documentazione inerente l’acquisto di pesce fresco; vi sono dichiarazioni rese dal cuoco e da uno dei clienti che la stessa sera consumava il medesimo piatto commentato negativamente dall’indagato, che per la preparazione del piatto era stato usato pesce fresco», si leggeva nell’ordinanza del giudice Fino.
Lo stesso gip riteneva «elevata l’offesa del fatto, posto in essere a danno di persone che esercitano come lavoro l’attività di ristorazione, da parte di una persona di mestiere, nota anche per partecipazioni televisive, circostanza questa che rende maggiormente credibili le sue affermazioni, e dunque più severa la lesione della reputazione altrui, e che comporta una vastissima diffusione del video diffamante».
UDIENZA
Il video in diretta su Facebook aveva creato molto scalpore. Aveva risposto anche Massimiliano Alajmo, chef tre stelle Michelin de Le Calandre, ristorante di Rubano, definendo «raccapricciante» il modo utilizzato per esprimere disappunto e sottolineando il livello qualitativo e del pescato di Sushi Su.
All’udienza preliminare del 6 dicembre il cuoco Simone Rugiati dovrà dimostrare al giudice Gambardella che al ristorante “Stecca” gli era stato servito un piatto di sushi preparato con del pesce in scatola.
Lino Lava
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 12:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci