«Io, a 87 anni, prigioniera del blocco delle automobili troppo vecchie»

Venerdì 5 Ottobre 2018 di Mauro Giacon
L'auto della 87enne
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PADOVA - Uno fa presto a dire: chiudiamo la città alle auto inquinanti. Lo ha detto lo stato, lo vuole la Regione, bisogna adattarsi. Lo stanno facendo dappertutto. Ma risparmiando la filosofia, c’è anche chi il blocco delle auto non se lo può permettere, nel senso che non si può permettere di prendere un’auto nuova dal momento che vive con 600 euro di pensione. E dunque i blocchi rischiano di penalizzare proprio le persone più vecchie che il mezzo lo usano solo per andare a fare la spesa. La denuncia è arrivata direttamente ieri al Gazzettino a cui una signora ha voluto raccontare il suo disagio. La chiameremo Giuseppina perché non ha voluto che facessimo il suo nome, per una questione di dignità. Vive all’Arcella in un appartamento per il quale paga 600 euro al mese, e dunque la parola “vive” assume già il connotato di una ostinata resilienza.
 
«Ho 87 anni, guido ancora la macchina però dal primo ottobre mi trovo agli arresti domiciliari, prigioniera in casa mia perché ho una macchina che non può circolare, la mia Peugeot ha vent’anni (a occhio è una Euro 32 ndr). Ho anche chiamato la Polizia municipale, ma mi hanno risposto che a Padova non ci sono deroghe per gli anziani». Giuseppina, capelli a caschetto uno sguardo fiero dietro gli occhi chiari, però non ci sta. «Hanno detto alla televisione che invece per gli ultrasettantenni ci sono delle deroghe. Ma qui no? Non è giusto».
IL SINDACO
Ieri abbiamo girato la domanda al sindaco Giordani che ci ha risposto: «Non è vero che non ci sono le deroghe: per gli anziani con un Isee sotto i 6 mila euro la circolazione è consentita».
Replica immediata: «Ma cosa vuole, che vada in giro a mostrare la dichiarazione ogni secondo ai vigili urbani? Che poi mi fermano e mi fanno aspettare mezz’ora?». In effetti non è dignitoso. E nemmeno poi servirebbe granché. Perché è vero che la deroga esiste ma riguarda solo i giorni con il cosiddetto bollino verde cioè quelli che sono normalmente previsti per la limitazione del traffico fra ottobre e marzo. Se invece il Pm10 supera i quattro giorni di sforamento nisba, tutti a casa quei vecchi con le auto da rottamare, ma che vanno ancora in moto. «Io la accendo tutti i giorni per tenerla in forma. In ogni caso ho delle serie difficoltà a camminare, per una operazione a un’anca e un’altra alla caviglia. Mi muovo con le stampelle per cui anche l’altro giorno ho dovuto chiedere a una persona di andarmi a fare la spesa. Non è possibile».
LE MULTE
Eppure sembra che dovrà adattarsi, in un modo o nell’altro. I 130 cartelli su tutto il territorio del capoluogo, sintetizzano utilizzando i colori il provvedimento di limitazione del traffico. La fascia verde racconta la situazione attuale, che è di “normalità”, con il blocco delle auto non catalizzate dal lunedì al venerdì, dalle 8,30 alle 18,30. Quella arancione, invece, prende in considerazione l’eventualità da affrontare nel caso che si verifichino 4 sforamenti consecutivi dei limiti giornalieri di Pm 10: in questo caso si devono fermare, e per tutta la settimana, pure le auto euro 4 diesel. Infine la fascia rossa contempla l’ipotesi più critica e cioè lo stop anche per i veicoli commerciali euro 4 diesel, ma soltanto la mattina, nel caso di dieci giorni di superamento. Se non si rispettano fioccano le multe. La sanzione amministrativa è pari ad 164 euro. Se il pagamento avviene entro 5 giorni dalla data di accertamento o dalla notificazione del verbale viene applicata la misura agevolata pari a 114,80 euro.
In caso di reiterazione della violazione nel biennio, è prevista la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da 15 a 30 giorni, ai sensi delle norme previste al capo I, sezione II, del titolo VI del Codice della strada.
Mauro Giacon
Ultimo aggiornamento: 7 Ottobre, 11:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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