Caos mobilità, Giordani: «Su Corso Milano fatti degli errori, ora un esperto»

Giovedì 27 Giugno 2019 di Gabriele Pipia
L'incontro in municipio
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PADOVA - «I rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli» disse un giorno Roberto Baggio spiegando il celebre errore dal dischetto che costò una finale mondiale. Sergio Giordani non usa termini calcistici, ma il significato è lo stesso: «Forse ho sbagliato, ma sbaglia solamente chi ha il coraggio di fare qualcosa. Non commette errori solo chi sta fermo». Il concetto è stato ripetuto all’infinito ieri mattina, durante una lunga riunione con le associazioni di categoria. È stata l’occasione per fare “mea culpa” sulla sperimentazione di corso Milano e per annunciare un’importante novità: da agosto il Comune si avvarrà di un esperto di viabilità per analizzare i flussi di traffico in ogni area della città. L’obiettivo è effettuare un accurato studio che consenta poi di prendere decisioni importanti sulla Prandina, su corso Milano, su via Dante e su altri quartieri. 
 
IL FACCIA A FACCIA
Da una parte del tavolo il sindaco Giordani, il vicesindaco Lorenzoni e gli assessori Bressa e Micalizzi. Dall’altra i rappresentanti delle associazioni di categoria: Bertin di Ascom, Rossi di Confesercenti e Segato per l’Appe. La riunione è durata quasi due ore e al termine il sindaco ha voluto assumersi con forza la responsabilità dell’intervento di corso Milano, con le due nuove piste ciclabili che hanno ristretto la carreggiata mandando su tutte le furie molti commercianti. 
«Mi assumo le mie responsabilità - le parole del sindaco - perché forse sono stati commessi degli errori dal punto di vista della comunicazione senza coinvolgere tutti con i giusti tempi. È stata fatta una fuga in avanti, ho agito con la testa da imprenditore e non da sindaco. Appena ho visto la strada asfaltata, ho pensato subito a fare questa sperimentazione con le ciclabili. Micalizzi e Lorenzoni erano perplessi, io mi prendo le responsabilità. Non sono qui per ottenere consenso, ma per fare delle scelte. Sbaglia chi decide di fare. Se abbiamo sbagliato metteremo mano per rimediare agli errori. Faremo un’analisi tecnica e ragioneremo sulle possibili modifiche. L’obiettivo è sempre quello di migliorare la città. Una cosa però voglia che sia chiara - evidenzia il sindaco -. Non lavoriamo con la logica di togliere le auto dal centro. La logica è semmai quella di impedire alle auto di attraversare il centro per attraversare la città». 
LA DIFESA
Fatto il “mea culpa”, Giordani rivendica però quelli che considera «grandi successi». Il pensiero va subito alla Prandina: «Se ne parlava da vent’anni e noi siamo riusciti a riaprirla. E lo stesso discorso vale per i palazzoni di via Anelli, che butteremo giù per costruire la nuova questura. Alcuni commercianti si lamentano per i posti-auto in corso Milano, ma la riorganizzazione e l’apertura dell’ex caserma hanno portato un saldo netto di 363 posti auto in più. Questo è un dato inconfutabile».
L’EX CASERMA
Dal percorso partecipato con le associazioni, “Agenda 21”, sono emerse diverse ipotesi per il futuro della Prandina. «C’è chi vorrebbe un grande parcheggio, chi un grande bosco e chi un complesso di carattere sociale - spiega il sindaco -. Io ho il dovere di raccogliere tutte le proposte e trovare una via equilibrata. Alla fine i parcheggi non saranno ne cinquemila né zero: troveremo un punto d’incontro. Nessuno sarà contento al cento per cento, ma questa si chiama democrazia. In ogni caso una decisione la prenderemo. Altrimenti stiamo qui a parlare per cinque anni e il prossimo sindaco sarà ancora qui a parlare. Ma la gente è stanca delle chiacchiere». 
IL PROFESSIONISTA
Il nuovo “mobility manager” sarà nominato nelle prossime settimane e inizierà a lavorare da agosto, conducendo uno studio che si concluderà a gennaio. «In autunno faremo tanti ragionamenti» dice Giordani, lasciando intuire che per ora alcune decisioni, come per esempio quello sull’eventuale chiusura di via Dante, restano congelate. 
«È stato un incontro soddisfacente, discuteremo insieme alle categorie delle eventuali modifiche che potremo effettuare» dice il vicesindaco Lorenzoni, che detiene la delega alla mobilità. «Stiamo facendo un ragionamento complessivo su tutta la città, non solo sull’area di corso Milano - chiosano Bressa e Micalizzi -. Il professionista della mobilità sarà una figura che attualmente nel nostro Comune non esiste e che potrà aiutarci ad ottenere informazioni molto utili, sulla base delle quali potremo poi prendere decisioni ad ampio respiro». 
LO SCONTRO
Nel pomeriggio Giordani e Lorenzoni hanno diffuso una nota congiunta replicando alle accuse delle minoranze. «Ci troviamo davanti alle solite sciocche illazioni di una minoranza confusa e disperatamente alla ricerca di una ragione di visibilità per esistere - sbottano sindaco e vice -. Abbiamo avviato interventi armoniosi e strutturali a partire dal quadrante ovest della città più aderente al centro storico che, a differenza di quello est, è rimasto per anni in un caos poco razionale, con la conseguenza di essere poco fruibile da tutti e poco attrattivo in generale. La sofferenza del commercio nasce da lontano e purtroppo la si verifica in tutta la città. La difficoltà a raggiungere il centro storico in auto è cosa di decenni. Ecco perché pensiamo sia giunto il momento di scelte chiare e ragionate per far riguadagnare a questa zona una condizione paragonabile alle più belle vie del centro. I nostri obiettivino sono confermati. Semplicemente, per far le cose fatte bene affideremo a dei tecnici molto qualificati il compito di dare efficacia agli interventi e nel frattempo ci prenderemo qualche tempo per ragionare con tutti. Nessun passo indietro e nessuna sconfessione dunque. Siamo persone - concludono - che non hanno mai paura di ascoltare e confrontarsi ma anche che non si tirano mai indietro dal compito che ci affida il ruolo che ci hanno dato i cittadini: decidere».
Gabriele Pipia
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Ultimo aggiornamento: 08:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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