Supermercato, banca e ristorante affacciati su Prato della Valle

Venerdì 10 Maggio 2019 di Mauro Giacon
Supermercato, banca e ristorante affacciati su Prato della Valle
PADOVA - Sono un balcone aperto sulla storia. Qualcosa che fa rivivere con un colpo d'occhio la patavinitas. Le terrazze dell'avancorpo dell'ex Foro Boario che si affacciano sul Prato sono state riaperte ieri, dopo 60 anni, per una visita del sindaco e dell'assessore Colasio, accompagnati da prefetto e questore. Finalmente restituite alla città insieme al monumento, dopo un dibattito ventennale. Lì sopra, fra qualche mese si potrà cenare o festeggiare, come davanti a un pannello visivo che racchiude i simboli della città: simile alle grafiche di Lucianetti, solo che è tutto vero.
LA VISTASu 180 gradi di visuale scorrono i simboli laici, culturali e religiosi di Padova. Le basiliche, con l'angelo trombettiere del santo e insieme l'aquila di palazzo Moroni; le torri antiche dei Capodilista e degli Anziani e quelle moderne con i grattacieli di corso Milano e Largo Europa. E ancora le meraviglie dell'Orto. Una suggestione unica che si eleva sul tappeto del Prato, con i suoi uomini illustri che sembrano spiegare chi siamo stati. Ogni maestra dovrebbe fare lezione da qui almeno una volta. E se stupisce noi, che già immaginiamo come sarà brindare mentre sotto suona un concerto o brillano i fuochi quale fascino eserciterà sui turisti?
I TEMPILo sapremo presto perché ieri l'assessore Andrea Colasio e il portavoce di Parcheggio e immobiliare Prato della Valle Filippo Mazzei (10 milioni di investimento) hanno illustrato un cronoprogramma stringente, a partire dal fatto che stanno già scendendo le velature che nascondono la facciata color ocra e tempo qualche giorno spariranno anche le impalcature, dopo 18 mesi di lavori. Così si potrà vedere il frontone, che racchiude il timpano triangolare dove sono ricavate le sculture a rilievo con storie di vita contadina.
SPAZI ASSEGNATILa prima notizia è che «tutti gli spazi sono stati subaffittati ma preferiamo avere in mano tutte le firme prima di svelare i soggetti. A parte Despar che occuperà un'intera ala partendo dal centro del monumento» dice Mazzei. È la zona dall'ingresso fino all'angolo con santa Giustina. «Nel resto degli spazi vedremo una banca che avrà l'ala che dà su via Carducci, e un ristorante». Questo è l'aspetto più interessante del recupero. Perché all'ingresso principale, venendo dal parcheggio interno, sulla destra troveremo il supermercato e a sinistra il ristorante che avrà diverse vocazioni.
IL RISTORANTEA piano terra le caratteristiche per il turista mordi e fuggi, bar compreso. Al primo piano per il pranzo e la cena, tre terrazze d'estate e un'altra sala al secondo piano. Sono spazi enormi e impegnativi dunque sembra che sarà una catena di ristoratori a mettersi in rete per gestirlo. Ma già s'intravvede l'unicità di un locale che nascerà attorno alle colonne d'impronta neoclassica con base in trachite e graniglia di cemento che sorreggono tutto l'edificio.
LA PASSERELLAC'è un dettaglio non da poco da raccontare a questo punto. Alzando gli occhi sotto al grande arco d'entrata noteremo una struttura di collegamento fra i due corpi laterali. È una passerella che sarà chiusa da grandi vetrate e che permetterà di collegare tutte le terrazze. È l'unico elemento aggiunto rispetto alla salvaguardia del monumento che per il resto ha avuto massima attenzione. Basti una citazione: gli scaffali del market saranno sotto il limite di 2 metri e 10 che corrisponde al livello delle cancellate e sistemati in modo da garantire la permeabilità visiva, vera ossessione della Sovrintendenza. Che a onor del vero questa volta si è dimostrata molto lungimirante nell'accettare una rivisitazione in chiave moderna delle funzioni di un monumento del 1913. Merito di Andrea Alberti. Che però ha voluto fossero invariate tutte le aperture delle finestre.
LA SALA POLIVALENTEL'ultima sorpresa è stata ritrovare la sala del sottotetto, capace di 99 posti, che sarà a disposizione del Comune per iniziative pubbliche 52 giorni l'anno. Il resto del contratto di concessione ai privati del monumento per 39 anni racconta che il Comune riceverà il 14 per cento dei ricavi, insomma diventerà azionista del primo project-financing della storia, con 490 posti del nuovo park Rabin.
Tornando alla sala restaurata, sarà aperta per presentazioni di libri, incontri lauree e feste di matrimonio. La sua caratteristica sono le otto finestre quattro per lato che aprono sul lato del park e sulla facciata del Prato. I lavori dei subaffittuari sono già iniziati. Inaugurazione in autunno. 
Mauro Giacon
Ultimo aggiornamento: 14:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci