Baristi nel mirino: dopo i plateatici, stretta sulla musica-live

Sabato 22 Giugno 2019 di Alberto Rodighiero
Baristi nel mirino: dopo i plateatici, stretta sulla musica-live
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PADOVA -  Nuovi guai per baristi e ristoratori. Dopo il giro di vite sui plateatici voluto dalla Sovrintendenza, a incombere come una spada di Damocle è la nuova gestione dei diritti d’autore per la musica dal vivo. A rischio sono i piano bar e tutte le esibizioni dal vivo, perchè dal 1. luglio sono previsti nuovi adempimenti e ulteriori aggravi burocratici  per gli esercenti che, per allietare i clienti, organizzano intrattenimenti musicali dal vivo.
ORGANISMO
È stato siglato, infatti, un accordo tra Siae e Lea-Soundreef (i due maggiori organismi di gestione collettiva dei diritti d’autore) che prevede, dal prossimo 1° luglio, nuove modalità per il rilascio delle “licenze” per la diffusione di musica di autori loro iscritti. Lea-Soundreef non è l’unico organismo di gestione collettiva dei diritti d’autore, alternativo alla Siae, ma è il più noto, in quanto tutela i diritti di autori noti come Fedez, Rovazzi, Gigi D’Alessio ed altri.
Dal punto di vista tecnico, il settore dell’esecuzione in pubblico di opere musicali è stato suddiviso in due distinte aree. La prima riguarda i pubblici esercizi che diffondono musica d’ambiente e i locali serali che organizzano intrattenimenti con musica registrata. Per loro non ci sarà alcuna modifica alle procedure in essere e alle modalità di pagamento dei compensi. La seconda, quella che preoccupa baristi e ristoratori, riguarda, invece, i pubblici esercizi che organizzano concertini dal vivo. In questo caso, l’organizzatore dell’evento (di norma l’esercente) dovrà preventivamente accertarsi da chi (Siae, Lea-Soundreef o entrambi) sono amministrati i brani musicali che gli artisti intendono eseguire e, nel caso in cui tra essi figurino opere in tutto o in parte gestite da LEA-Soundreef, deve chiedere la relativa “licenza”, comunicarla a Siae, compilare un apposito modello “C1” da inviare a Lea-Soundreef e provvedere al pagamento, sia a Siae, che a Lea-Soundreef.
AZZERAMENTO
«Siamo di fronte - commenta amareggiato il segretario dell’Appe Filippo Segato- ad un accordo che rischia seriamente di azzerare l’organizzazione di musica dal vivo all’interno dei pubblici esercizi: bar, ristoranti, locali serali, discoteche e similari». Ad avviso dell’Associazione degli esercenti, che in provincia di Padova rappresenta circa 1.500 dei 3.000 locali in attività, la nuova procedura è troppo macchinosa e, sostanzialmente, inapplicabile. «È proprio così – conferma Segato – dato che pone a carico degli esercenti la verifica preliminare della presenza o meno di brani di artisti amministrati da Lea-Soundreef: verifica che l’esercente non è assolutamente in grado di fare. Occorre inoltre tenere presente che tante volte nel corso dell’intrattenimento sono i clienti stessi che richiedono l’esecuzione di determinati pezzi, per cui potrebbe accadere che vengano eseguiti brani per i quali non era stata acquisita la “licenza”, esponendo gli esercenti a possibili pesanti sanzioni pecuniarie, fino a 100.000 euro, e penali».
«Auspichiamo - conclude Segato - che il termine del 1. luglio venga prorogato almeno di 6 mesi, in modo da permettere di trovare una soluzione che, da un lato, tuteli i diritti degli autori ed editori, ma, dall’altro, sia decisamente meno impattante per gli esercenti».
Intanto, dall’associazione di via Savelli fanno sapere che è allo studio un’intesa con un altro organismo di gestione dei diritti d’autore, la cui proposta potrebbe portare a interessanti risparmi economici agli esercenti.«Anche se il Comune non è coinvolto in questa vicenda - ha spiegato ieri l’assessore al Commercio Antonio Bressa - è perfettamente comprensibile il disagio degli esercenti che rischiano di aver a che fare con l’ennesimo adempimento».
Alberto Rodighiero 
Ultimo aggiornamento: 23 Giugno, 10:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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