PADOVA - Dentro, i musulmani riuniti nella preghiera del venerdì. Fuori, il caos, con macchine dappertutto e cittadini che escono dalle case inviperiti al grido di: «Basta, non possiamo più vivere». Effetto di una integrazione fallita, quella della "moschea" data in affido ad un’associazione del Bangladesh nell’ex palestra all’inizio di via Jacopo da Montagnana, all’Arcella.
Quando ieri pomeriggio quattro agenti motociclisti e due auto della Polizia municipale "scortate" dall’assessore alla Sicurezza Maurizio Saia hanno cominciato a mettere multe la tensione è andata alle stelle. «La moschea è stata benedetta da Ivo Rossi due anni fa, ma per una forma di stupidità politica, urbanistica e culturale nessuno ha pensato alle conseguenze» dice Saia. «Quando siamo arrivati la gente è scesa dalle case per inveire contro le auto parcheggiate dappertutto. Sono molto preoccupato da questo livello di esasperazione. La cosa più gentile che ho sentito era: sputano dapperutto, non possiamo più camminare».
Ultimo aggiornamento: 21:24
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