PADOVA - Mazzi di fiori e un palloncino davanti alla bottega "Cavallaro Antonio", parrucchiere di via Guizza 40. In tanti hanno ricordato così, di fronte all’attività, Laila Cavallaro, 47 anni, mancata giovedì all’ospedale civile di Padova dopo un lungo periodo di malattia. Ha fatto la parrucchiera per 25 anni, seguendo le orme del padre.
Alla Guizza, la conoscevano tutti. Originaria di vicolo Arno, ad Albignasego, viveva con il marito Claudio a Bertipaglia di Maserà. Suo papà Antonio è presidente dello storico club “Padova nerazzurra”: da lui aveva ereditato un’infinita passione per l’Inter. Teneva la contabilità, organizzava i tesseramenti (170 in tutto gli iscritti) e i pullman per andare a vedere le partita a San Siro, ogni due settimane.
Mamma Maria apre, commossa, il libro dei ricordi: «Ho partorito Laila che ero appena ventenne. Si può dire che siamo cresciute assieme. Ha frequentato la scuola per parrucchieri, dopodiché ha cominciato a lavorare. Sempre disponibile nei confronti degli altri, solare. Si prodigava a favore degli altri, spendeva ogni energia perché stessero bene».
IL SOGNO
Il sogno del padre era poter ritornare allo stadio insieme alla figlia. «La notte della finale di Champions del 2010, l’anno del famoso triplete, erano entrambi al Santiago Bernabeu – racconta mamma Maria – Io sono rimasta a casa, ma mi tenevo in costante contatto telefonico con loro. Seppur a distanza, abbiamo vissuto un’emozione che nessuno ci potrà mai togliere».
Laila amava la sua nipotina, figlia di suo fratello Denis. «Facevano tante cose: gite a Gardaland, passeggiate, giochi in compagnia. La bimba era molto legata alla zia». Cinquant’anni fa papà Antonio si è trasferito dal suo paese di origine, Agna, ad Albignasego. «Ogni tanto Laila andava con la bimba a trovare i parenti nella Bassa. Fra loro due si era creato un feeling speciale. Ancora non mi rendo conto di quanto accaduto. Trovo la forza nei ricordi: mi fanno andare avanti».
Il funerale verrà celebrato oggi alle 10.30 da don Marino Ruggero nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo di Albignasego. «Abbiamo deciso di darle l’ultimo saluto nella frazione dov’è cresciuta». Sulla bara verrà messa una sciarpa dell’Inter. «In queste ore - chiude la madre - stiamo ricevendo diversi attestati di stima, segno che nostra figlia ha davvero lasciato il segno».
Francesco Cavallaro
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