La morte e il ricordo ai tempi del web: «Ecco quali sono i pericoli di Facebook»

Lunedì 21 Maggio 2018 di Federica Cappellato
I lutti vissuti su Facebook
PADOVA - La resurrezione dello spirito è materia di fede, l’immortalità del profilo è una questione a portata di erede. Sì, perchè Facebook da qualche tempo dà la possibilità ai suoi iscritti di indicare l’amministratore della loro pagina in caso di decesso. Frasi, commenti, foto, pensieri affidati al social network possono così acquistare imperitura memoria: destinati ad essere mantenuti attuali, anche quando il loro primigenio estensore passa a miglior vita. Interessante? Utile? Macabro? È ancora una volta il web a porre degli interrogativi, questa volta su un tema tanto delicato qual è il lutto ai tempi dei social e la relativa eredità digitale. Come cambia dunque il processo di elaborazione della perdita di una persona cara nel mondo di internet? Se ne è parlato al Centro Servizi per il Volontariato al seminario “Tra passato rituale e futuro digitale”. «Dipende dall’elaborazione del lutto personale - spiega la psicologa Marianna Martini -: per alcuni è positivo perchè tiene vivo il ricordo, se però l’erede inizia a interagire come se fosse la persona reale potrebbe diventare problematico. Il rischio è fingere che non esistano la morte, la sofferenza, il dolore». Il social network ripropone inoltre, a distanza di anni, foto del tempo che fu. Di persone che oggi non ci sono più, o di amori finiti, legami spezzati, amicizie troncate. «Anche questo passato che torna necessita di riflessione perchè potrebbe essere un carico emotivo difficilmente gestibile. Un altro aspetto è che nei social compaiono notizie di morte, per incidente per esempio, prima che parenti, amici ne vengano avvertiti per le vie tradizionali».

 
Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 09:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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