Suor Miriam in ospedale per il Covid: Casa Priscilla senza guida

Martedì 1 Dicembre 2020 di Nicoletta Cozza
Suor Miriam, "anima" di Casa Priscilla

Casa Priscilla è in quarantena. E la sua “anima”, suor Miriam, in ospedale, perché il Covid non ha risparmiato neppure lei. La casa-famiglia di via Crescini, che accoglie mamme e bambini in difficoltà, infatti, si è trasformata in un piccolo cluster: dei 22 ospiti, dieci, asintomatici, sono risultati positivi al tampone, ma tutti da 10 giorni sono in isolamento all’interno della struttura, salvo 4 negativi che sono stati trasferiti a Casa Colori quand’è scoppiato il focolaio. Dall’edificio su due piani di via Crescini, quindi, nessuno può entrare e uscire, neppure il cuoco che è rimasto in clausura pure lui, ma che non può cucinare perché gli approvvigionamenti sono finiti. Immediatamente è scattata la gara di solidarietà che ha visto in prima linea l’associazione “PadovaNonSiFerma”, la quale si era mobilitata per aiutare suor Miriam già durante il primo lockdown. É costituita da una ventina di imprenditori, titolari di ristoranti, pizzerie e bar i quali, per sfamare i “reclusi”, da una decina di giorni portano colazione, pranzo, merenda e cena, lasciandoli davanti al cancello in confezioni sigillate, che poi vengono recuperate dal cuoco. Negli ultimi dieci giorni, per esempio, sono stati recapitati teglie di pasticcio, hamburger, patatine fritte, piatti della tradizione cinese, arrosti e pizze, mentre la mattina arrivano pancake, brioche e muffin al cioccolato. In un gruppo whatsapp sul calendario sono stati pianificati i turni, in maniera che non ci siano disguidi sui rifornimenti.
Questa mattina, intanto, suor Miriam verrà dimessa, dopo il ricovero avvenuto il 16 novembre scorso nel reparto di Medicina dell’Azienda riservato ai contagiati: sta meglio, non ha più la febbre e ha superato senza complicanze la fase più critica della malattia, ma avendo compiuto 81 anni deve restare a riposo cautelativo per un altro periodo e quindi anche lei verrà accompagnata in ambulanza a Casa Colori, dove soggiornerà per un po’, assistita da una consorella. Sempre stamane tutti gli ospiti di Casa Priscilla verranno nuovamente sottoposti a tampone e i locali sanificati: la quarantena, quindi, potrebbe finire al termine di questa settimana, qualora gli esami accertino che non ci sono più casi positivi. «É ancora più combattiva di prima - dicono i collaboratori della religiosa che la contattano costantemente al cellulare - ma contrariata per il “contrattempo” che l’ha tenuta lontano da Casa Priscilla e dai suoi bambini. É pronta a tornare, con la grinta di sempre». All’interno della piccola comunità, dove trovano un tetto donne e bimbi in fuga dalla violenza, dalla povertà e dalla sofferenza, in questo momento non accedono operatori ed educatori, e Daniela Pavin, la coordinatrice, in contatto telefonico con le mamme ospitate, sovrintende da fuori.
«Suor Miriam ha bisogno di aiuto, i suoi ragazzi sono in quarantena. Dobbiamo fare qualcosa»: era questo il contenuto dell’appello lanciato sulla chat di “PadovaNonSiFerma”. E l’sos è stato raccolto dagli altri membri dell’associazione onlus che hanno “adottato” Suor Miriam e la sua numerosa famiglia. E così, nel giro di un’ora, è scattata la staffetta della solidarietà. Si sono attivati predisponendo turni a rotazione per portare le loro specialità e per far sentire meno soli i “reclusi” di Casa Priscilla. Gli imprenditori della ristorazione che si alternano con ceste e vassoi davanti all’ingresso della struttura messa in piedi da suor Miriam sono: Ivan Totaro di Hamerica’s, Giorgio Pavan de Il Chiosco, Luca Vecchiato dell’omonimo panificio, il quale è vicepresidente dell’associazione, Gianni Zaghetto della pasticceria Racca, Luca Scandaletti de Le Sablon, Nicola Nalin, del ristorante omonimo di Campodarsego che si è presentato con teglie di arrosti, Giuseppe Bonaccorso dell’Antico forno che ha lasciato sul cancello un tot di panettoni, Antonio Ferrari dell’omonimo locale, Arcobaleno Xia del ristorante Shanghai, Fabio Giacchetto de Il Caffeine, Alessandra Salvato di Saor del Mar di San Giorgio in Bosco, Stefano Tadiotto del bar Duomo, oltre ai titolari dell’Osteria Al Capo, del Gancino e del Simons’ Bistrot. I bambini sono entusiasti di avere ogni giorno prelibatezze di ogni genere da mangiare, compresi i dolci di pasticceria con cui fanno merenda.
Messo ko il Covid, il pensiero di suor Miriam è tornato al progetto che tanto le sta a cuore, cioè realizzare la nuova sede per la sua casa-famiglia: a settembre era stato firmato l’atto di compravendita con cui Casa Priscilla aveva acquisito dal Comune l’ex scuola di via Vlacovich, grazie ai 370mila euro donati da benefattori. Ma immediatamente la religiosa aveva dato il là a un’altra gara di solidarietà per recuperare il milione 200 mila euro che serve per ristrutturare il plesso di Sant’Osvaldo, lanciando la campagna “adotta un mattone”, elargendo 50 euro, e “adotta un metro quadro”, regalandone mille.
 

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