Gli spari al bus, una possibile vendetta per le multe

Giovedì 10 Dicembre 2020 di Cesare Arcolini
Gli spari al bus, una possibile vendetta per le multe

Una vendetta contro le multe ai passeggeri senza biglietto. Attentato al bus in sosta al capolinea di Torre, ci sarebbe una pista investigativa ben avviata. Dopo i fatti di sabato scorso quando il mezzo, con al volante un’autista che vanta 15 anni di servizio, è stato oggetto di un lancio di biglie e sassi, i carabinieri stanno lavorando a tutto campo per rintracciare i colpevoli. Secondo le prime indiscrezioni l’atto intimidatorio sarebbe stato messo a segno da un manipolo di balordi, sia italiani che stranieri, che mal digerirebbero i controlli serrati sui bus e l’aumento delle sanzioni nei confronti dei “portoghesi”. L’autista non è stato in grado di riferire quante persone vi fossero a bordo dell’auto che si è data alla fuga, ma si parla di almeno tre elementi. Insomma, qualcuno ha avuto interesse a creare un po’ di allarme negli ambienti di BusItalia perché disturbato dall’attività di controllo sempre più serrata che, oltre ai controllori, coinvolge membri delle forze dell’ordine in borghese.
L’attività tecnica svolta nell’immediatezza dei fatti ha scongiurato l’ipotesi che qualcuno possa aver sparato verso il bus con un’arma da fuoco. A terra gli inquirenti non hanno trovato alcun bossolo e sull’autobus non sono state rinvenute ogive. Potrebbe essere stata utilizzata una pistola ad aria compressa, ma molto più semplicemente il mezzo fermo al capolinea di Torre potrebbe essere stato oggetto di una sassaiola e del lancio di biglie di vetro. Questo non rende comunque l’episodio meno grave. I carabinieri stanno passando al setaccio tutti i fotogrammi della videosorveglianza presente nella zona. Chi ha colpito nell’oscurità e poi si è defilato in tutta fretta, secondo il racconto dell’autista rimasto miracolosamente illeso, sarebbe stato in auto per non farsi riconoscere. Si tratterebbe di un’auto di colore grigio con delle bande blu. Un tipo di colorazione non comune che potrebbe facilitare i carabinieri, sotto la supervisione del sostituto procuratore Silvia Golin, nell’identificazione dei responsabili. Si scava nel mondo della malavita nomade, ma tutte le strade possibili non vengono trascurate. L’attività dell’Arma sta procedendo serrata. Il pericolo concreto è che chi ha colpito a Torre possa mettere in atto altri episodi analoghi per creare il panico tra gli autisti. Dopo aver a lungo ascoltato il conducente del mezzo, che al momento dell’attentato era sceso a fumare una sigaretta, i carabinieri hanno subito escluso che l’attacco fosse diretto alla persona. La vittima non ha subìto alcuna minaccia e per sua stessa ammissione non avrebbe alcun contenzioso con terzi.
I vertici di BusItalia stanno seguendo la vicenda con la massima attenzione per tutelare il servizio alla collettività, ma allo stesso tempo fare in modo che non venga messa a rischio l’incolumità dei dipendenti. Da qualche tempo l’attività di trasporto in tutto il padovano è infatti messa a repentaglio da gruppi di giovani balordi che si muovono in branco, si rifiutano di obliterare il biglietto e reagiscono con violenza ai richiami. Tra le zone più a rischio gli autisti di BusItalia indicano non solo il capolinea di Torre, ma anche quello del metrotram di Pontevigodarzere. Si tratta di due zone isolate e buie dove mettere in atto un’imboscata non è poi così difficile. Tutti problemi che si sono amplificati con l’arrivo dell’autunno e l’accorciarsi delle giornate. Dal canto loro gli autisti chiedono maggiore rispetto e tutela a fronte di un lavoro a volte massacrante e pieno di insidie.
 

Ultimo aggiornamento: 08:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci