Dalle gabbie-lager alla nuove famiglie: trovano casa i 7 cagnolini salvati dai finanzieri

Mercoledì 14 Agosto 2019 di Luisa Morbiato
Dalle gabbie-lager alla nuove famiglie: trovano casa i 7 cagnolini salvati dai finanzieri
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PADOVA - Da quegli occhietti dolci trasparivano tutte le sofferenze a cui gli umani li hanno sottoposti. I cuccioli, stretti l’uno all’altro nella gabbia per farsi coraggio, ieri mattina rispondevano festanti, però, appena una mano si allungava su di loro per una carezza: consapevoli forse che era finalmente arrivata la fine delle loro tribolazioni. Ecco, infatti, che per i 7 cagnolini salvati da un allevamento lager arrivano famiglie pronte ad accoglierli con amore per tutto il resto della loro vita. Ieri mattina al canile sanitario di via Bressan a Selvazzano, i cuccioli che erano stati trovati dalla Guardia di finanza la settimana scorsa: due persone senza scrupoli li tenevano segregati in un garage in mezzo alla sporcizia, senza cure e senza affetto per poi rivenderli a caro prezzo ad acquirenti trovati  sul web. 
L’OPERAZIONE 
I 7 piccoli, di circa 3 mesi di razza maltese, yorkshire toy, barboncino nano e bulldog francese, erano stati sequestrati dal Nucleo Operativo Metropolitano delle Fiamme gialle veneziane in un’operazione di contrasto delle truffe perpetrate nella vendita di cuccioli di cane tramite internet. Presente alla consegna il comandante della sezione, tenente Mariagrazia Ponziano che ha assistito alla consegna alle sette famiglie selezionate fra le oltre 30 che, dopo aver letto la triste storia dei piccoli avevano fatto richiesta di adozione. 
In origine i cuccioli sequestrati erano 10 ma, purtroppo uno non è sopravvissuto alle pietose condizioni nelle quali erano tenuti i cagnolini, mentre altri due sono già da qualche giorno con le loro nuove famiglie. 
«I cani erano detenuti da un soggetto residente in provincia di Padova, che è stato denunciato per truffa e maltrattamenti su animali, e che era in contatto con un uomo di Bolzano già incarcerato e conosciuto per reati pregressi - spiega il tenente Ponzano - I cuccioli era tenuti in una baracca dove c’erano anche attrezzi e altro materiale, in pessime condizioni, senza microchip ne vaccinazioni. Si tratta di cuccioli provenienti dai paesi dell’Est che poi i due rivendevano tra i 400 e i 500 euro. L’indagine è stata avviata dopo la denuncia di un acquirente, il cui cane era morto poco dopo la consegna. Negli ultimi mesi abbiamo ricevuto quattro segnalazioni riguardanti circa 10 cani ognuna».
LA SITUAZIONE
I cuccioli accolti al canile dell’Ulss di Selvazzano sono stati curati e quindi consegnati alle famiglie dopo il disbrigo di tutte le pratiche burocratiche. Ma se per i sette piccoli quattro zampe la vicenda si è conclusa felicemente, troppi sono quelli accolti a Selvazzano che, se non reclamati dai proprietari, dopo una decina di giorni vedono spalancarsi, forse per sempre, le porte del canile di Rubano o di altre strutture. «Qui arrivano pochi cuccioli, in maggioranza si tratta di cani fuggiti da casa e che vengono riconsegnati nel 70% dei casi - dice Aldo Costa veterinario e direttore del canile sanitario - Ci sono anche quelli privi di chip che, dopo 3 giorni, se non reclamati, vengono valutati e indirizzati al canile. Altro fenomeno è l’arrivo dal Sud, spesso senza certificazione sanitaria: portano malattie da noi prima non presenti. Qui infine accogliamo anche circa 150 gatti abbandonati l’anno». 
I cani trovati per strada, fuggiti e non reclamati, sono accuditi nei box del canile. Tra loro ce n’è uno piccolissimo, dal mantello bianco con qualche macchia nera, che cerca una carezza, un contatto: infila il musetto nella rete per ricevere una coccola, fiducioso come solo un cucciolo può essere. Quando vede una persona, la fissa con gli occhietti tristi e scodinzola con la minuscola codina. 
Poco più in là invece, un cucciolo ormai cresciutello che abbaia, si arrampica sulla rete richiamando l’attenzione. Tra loro il box sembra vuoto ma, sul fondo, è rannicchiato un cane di taglia piccola sui 3 anni di età, è scosso da un continuo tremore, si limita a fissare le persone senza reagire. E’ stato raccolto a Maserà, è in buone condizioni: un cane che ha vissuto in famiglia, ma nessuno lo ha ancora reclamato. Solo dopo diversi tentativi si decide a uscire camminando quando quasi raso terra. Poi si ferma, nel suo sguardo tutto il terrore di una situazione per lui incomprensibile: non smette di tremare. Poi finalmente si avvicina alla rete e si lascia accarezzare. Cerca una famiglia, anche lui.
Luisa Morbiato

Ultimo aggiornamento: 16 Agosto, 10:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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