Il liceo statale chiude le porte ai bocciati: «Si iscrivano altrove»

Sabato 8 Settembre 2018 di Federica Cappellato
Il Cornaro
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PADOVA Mica vero che gli ultimi saranno i primi. Vieni bocciato a settembre? Devi cambiare scuola perché il liceo dà la precedenza alla meritocrazia. Una decina di studenti che nei giorni scorsi, dopo i frenetici approfondimenti estivi, non sono riusciti a riparare quelli che in gergo si chiamano giudizi sospesi, si sono trovati in braghe di tela, perché il loro istituto di appartenenza - il liceo statale Alvise Cornaro che ai suoi 1.300 iscritti propone tre indirizzi: scientifico, linguistico e delle scienze applicate - dopo averli giudicati insufficienti li ha pure scaricati.
PIENONE
Tutte esaurite le classi con pienone di allievi così il 12 settembre, quando suonerà la prima campanella dell'anno scolastico 2918-2819, i ragazzi ripetenti (quasi tutti quattordicenni o poco più, usciti malconci dalle classi prime con conseguente obbligo di ripassare per il via) saranno seduti altrove. E tra i genitori monta la protesta. «La normativa di riferimento della carta servizi scolastici del liceo Cornaro è la direttiva 21 luglio 1995, n. 254, punto di partenza per orientare le scelte del servizio scolastico pubblico specie per quanto riguarda - argomenta una mamma, portavoce degli orfani di scuola - la parte relativa ai principi fondamentali che si ispirano agli artt. 3, 33 e 34 della Costituzione italiana: uguaglianza, imparzialità e regolarità, accoglienza, integrazione, diritto di scelta. Secondo la Costituzione la scuola è aperta a tutti e tutti i cittadini sono uguali, aventi le stesse opportunità. Non si tratta quindi di un copione teatrale farcito di convincenti parolone da recitare alle famiglie il primo giorno di scuola. Non ci pare pertanto che il liceo statale Alvise Cornaro applichi appieno alcuni dei suoi più punti importanti. Insomma, qui, a differenza di tante altre scuole di Padova non è automatico poter mantenere il posto dopo una bocciatura a giugno o a seguito degli esami in agosto».
LIMBO
Le famiglie dei ripetenti lamentano di essersi ritrovate in un limbo, senza sapere dove sbattere la testa visto che a distanza di meno di una settimana dall'inizio delle lezioni, sono congestionati pure i posti negli altri licei. La salvezza in alcuni casi è stata offerta su un piatto (d'argento, dato il costo delle rette) da un liceo privato, che accoglie tutti a braccia aperte, naturalmente a pagamento. «Le procedure generali prevedono che la precedenza di iscrizione venga data ai promossi provenienti da altre scuole - continua la portavoce della decina di esclusi dal Cornaro -, ai non ammessi interni e ai non ammessi provenienti da altre scuole. Perché non lasciare uno scarto di pochi posti per classe per garantire i non ammessi interni? Anche se improvvisamente nello sviluppo teatrale di questa pièce può irrompere un colpo di scena: la scuola che prima tanto discriminava i bocciati all'ultimo momento ha assicurato un posto last minute, prendere o lasciare. Troppo tardi, però».
DOCENTI ACCOGLIENTI
La corsia preferenziale, conferma Massimo Vezzaro, preside del Cornaro, non c'è. «La corsia preferenziale - chiosa il dirigente - è per il merito e per chi ha buoni risultati. Quando i posti sono saturi, come ora, si profila questo scenario: un ragazzo che in terza media si è dato da fare ed è stato promosso bene, e un ragazzo che in prima superiore non si è dato da fare e non è stato ammesso all'anno successivo, noi se dobbiamo scegliere, scegliamo chi è stato promosso con merito. I docenti del Cornaro sono molto accoglienti e accomodanti, se uno viene bocciato ci deve aver messo del suo. Ricordo che noi proponiamo interventi di recupero, percorsi sul metodo di studio, colloqui coi genitori, il sostegno dello psicologo e del centro di formazione, insomma mille possibilità di riprendere il controllo della situazione. Il problema - puntualizza Vezzaro - si presenta solo quando tutti i posti sono occupati, altrimenti accogliamo tutti. Due anni fa avevamo due aule in prestito dal vicino istituto Gramsci e potevamo comporre fino a 11 classi prime, adesso abbiamo dovuto ridurle a 9 anche per mancanza di spazi interni. Per farmi capire: quando una classe va a fare educazione fisica in palestra, un'altra subentra nella sua aula. Se avessimo altro spazio, non selezioneremmo nessuno. Le informazioni in materia sono dette chiare fin dall'appuntamento scuole aperte, si possono trovare sul nostro sito internet e nei nostri documenti scolastici. Ripeto, non si tratta di una selezione preventiva, ma dettata da carenza di metri quadrati».
Federica Cappellato
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Ultimo aggiornamento: 10:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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